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Moggi scrive a Elkann su Calciopoli

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"Il suo inaspettato e tardivo ravvedimento mi ricorda l'Innominato dei Promessi Sposi"

Michela Ravalico
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Luciano Moggi, dalle colonne del quotidiano Libero, scrive una lettera aperta a John Elkann sull'affaire Calciopoli. "Caro Elkann, con questo suo inaspettato e tardivo ravvedimento, mi ricorda l'Innominato dei Promessi Sposi", è uno dei passaggi della lettera aperta dell'ex numero uno della Juventus al rampollo di casa Agnelli,  John Elkann, attuale direttore generale della squadra bianconera. All'indomani della prima presa di posizione della Juventus sulle nuove intercettazioni telefoniche diffuse proprio dai legali dell'ex direttore generale, Moggi accusa Elkann di non avere difeso la vecchia dirigenza, spazzata via dalle durissime condanne che la giustizia sportiva decise nel 2006 per lo scandalo Calciopoli. "Lei - scrive Moggi al nipote prediletto dell'Avvocato - addirittura ha accusato me e Giraudo di comportamenti illeciti in ambito economico-gestionale, poi puntualmente smentiti dal giudice. Quell'assoluzione vale per lei come una condanna". Moggi è attualmente sotto processo a Napoli per lo scandalo di quattro anni fa. Giraudo, ex amministratore delegato del club bianconero, nel dicembre dello scorso anno è stato condanato a 3 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato dal Giudice di Udienza Preliminare. Giraudo, per il quale l'accusa domandò una condanna a cinque anni, ha presentato ricorso. Moggi e Giraudo nel 2006 furono condannati a cinque anni di inibizione con proposta di radiazione dalla giustizia della Figc per il loro ruolo centrale nello scandalo Calciopoli, la vicenda più grave nella storia dello sport italiano. 

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