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Conservatorio, silurato Borrelli

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L'ex magistrato protesta: "Ci sono ragioni politiche". Ma il ministro dell'Istruzione assicura: "Diamo spazio ai giovani"

Eleonora Crisafulli
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La Gelmini manda a casa Francesco Saverio Borrelli e, sulla nuova presidenza al Conservatorio di Milano, scoppia la polemica. Il primo a criticare la scelta del ministro dell'Istruzione, che ha sostituito l'ex procuratore generale con l'editore Arnoldo Mosca Mondadori, è lo stesso Borrelli, che insinua, neanche troppo velatamente, il dubbio dell'epurazione: «Ci sono ragioni politiche. Appartengo a una corporazione che è in odio alle alte sfere della politica. Evidentemente non devo essere gradito agli esponenti di questo Governo, ma la mia amarezza è di aver saputo della mia non conferma in maniera indiretta e traversa senza alcuna comunicazione ufficiale». L'ottantenne è venuto a conoscenza del passaggio di testimone, mentre era a Instanbul, dopo aver contattato un maestro di musica. «Sul piano personale - prosegue Borrelli - sono parecchio dispiaciuto perché sono legato al mondo della musica: sono diplomato in pianoforte al Conservatorio di Firenze. Era un ruolo al quale ero molto affezionato e che penso di aver svolto con passione». L'ex magistrato si dice disposto ad accettare le critiche,  «consapevole dei limiti che ciascuno di noi ha», poi però aggiunge: «Due mesi fa mi risultava, in via ufficiosa, che il ministro aveva sul tavolo la documentazione per firmare la mia riconferma fra i tre nomi proposti dal Consiglio accademico del Conservatorio. Poi sono scaduto dalla carica il 5 marzo e la legge prevede una prorogatio di 45 giorni. Ieri ho appreso, sempre informalmente, di non essere stato confermato. Chiedete al ministro Gelmini il perché. Di certo non so perché abbia cambiato idea». Dovendo mandar giù il boccone amaro, Borrelli si affida all'ironia e afferma infine di accogliere «la notizia come regalo per l'ottantesimo compleanno». Spazio ai giovani - Immediata la replica del ministro Gelmini: «Nessun licenziamento, Borrelli era arrivato al termine del suo mandato. Abbiamo scelto un 38enne per dare spazio ai giovani e rispettare il criterio della rotazione». Il neopresidente - Sorpreso quasi quanto l'ex magistrato della scelta del governo, il neopresidente Arnoldo Mosca Mondadori precisa subito che la sua nomina non ha nulla a che vedere con la politica: «Stimo molto il dottor Borrelli e sono certo che abbia fatto uno splendido lavoro. Ma i consiglieri avevano proposto, oltre al suo nome, anche il mio e quello di Filippo Bellavite. La decisione finale, come si sa, spetta solo al ministro».

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