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Valero suicida in carcere

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Il pugile venezuelano era sospettato di aver ucciso la moglie

Eleonora Crisafulli
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Si è tolto la vita il pugile venezuelano sospettato di aver ucciso la moglie. Arrestato all'alba di domenica, Edwin Valero, 28 anni, si è impiccato nella notte nella cella del carcere di Valencia, in cui era detenuto. Valero - soprannominato Inca o Dinamita - godeva di grande popolarità in Venezuela per le sue imprese sul ring: vantava 27 successi per ko in altrettanti match. Nel 2006 aveva conquistato il titolo dei pesi piuma Wba e nel 2009 la corona Wbc dei pesi leggeri. Al di là dei successi sportivi, il pugile era noto per i suoi tatuaggi e, in particolare, per l'immagine del presidente Hugo Chavez sul petto accanto alla bandiera del suo Paese. Non era nuovo ai problemi con la legge, visto che già lo scorso mese era stato arrestato per violenze sulla moglie e minacce al personale medico che si occupò del primo soccorso alla donna, trasportata in un ospedale della città occidentale di Merida con un polmone perforato e fratture alle costole. Lo scorso 28 marzo Valero era entrato in una clinica venezuelana per disintossicarsi da alcol e droghe e tre giorni dopo erano scattate di nuovo le manette per aggressione ai danni della moglie.

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