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Vulcano, ripartono i primi voli

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Riaprono in parte Malpensa e Fiumicino. Anche Parigi migliora. Intanto il vulcano continua a eruttare

Monica Rizzello
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Continua costante l'eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, nel sud dell'Islanda, che ha messo a terra il traffico aereo europeo, anche se la nuvola di cenere appare più bassa che nei giorni scorsi. Lo spiega l'ufficio meteorologico islandese, anche se, fortunatamente, è stato smentito che l'altro vulcano islandese, Hekla, abbia cominciato ad eruttare. Ieri sera, un comitato di crisi presieduto dal premier britannico Gordon Brown si è riunito a Londra per analizzare le ultime informazioni riguardanti la nuova nube di cenere che sembrerebbe dirigersi proprio verso il Regno Unito: «L'eruzione del vulcano in Islanda si è intensificata e una nuova nube di cenere si spande a sud e ad est, in direzione della Gran Bretagna: le ultime informazioni provenienti dai servizi meteorologici - si afferma inoltre nella nota - mostrano che la situazione peggiora in qualche zona» è il testo dell'annuncio fatto dall'agenzia per il controllo dei voli britannica, il Nats, in un comunicato. L'eruzione del vulcano in Islanda si è intensificata e una nuova nube di cenere si spande a sud e ad est, in direzione della Gran Bretagna: le ultime informazioni provenienti dai servizi meteorologici - si afferma inoltre nella nota - mostrano che la situazione peggiora in qualche zona La situazione in Italia - Sono ripartiti i voli nazionali dagli aeroporti milanesi di Malpensa e di Linate, dopo la riapertura, alle 8, dello spazio aereo del nord Italia. A Malpensa il primo a staccarsi dalla pista è stato un aereo AirOne diretto a Palermo, mentre a Linate è stato un Alitalia per Bari, alle 8:15. Decolli e atterraggi, come previsto, stanno riprendendo gradualmente. Mentre dall'aeroporto di Fiumicino i primi due voli a partire alle 7 sono stati un Alitalia per Milano Malpensa e un Klm per Amsterdam. «Così come annunciato ieri sera dall'Ente nazionale dell'aviazione civile, si riaprono i cieli italiani», ha detto il direttore Enac del Leonardo da Vinci, Vitaliano Turrà. «Ovviamente - ha sottolineato Turrà - è una situazione in continua evoluzione. Dopo aver registrato questa mattina le prime partenze, compreso un collegamento per Praga, altre ne seguiranno per varie destinazioni. Adesso stiamo attendendo il primo decollo per Verona. Aspettiamo che i vettori siano pronti per cercare di coordinare i piani di volo per concedere gli slot». La situazione in Europa – Anche in Europa la situazione migliora: dagli aeroporti parigini di Roissy Charles de Gaulle e Orly oggi saranno infatti assicurati progressivamente i tre quarti dei voli internazionali. Lo ha annunciato il ministro dell'Ecologia Jean Louis Borloo. Meno fortunata la Polonia. Resterà infatti chiuso oggi lo spazio aereo su tutti gli aeroporti polacchi. Lo ha annunciato un portavoce dell'Agenzia nazionale di navigazione aerea. «I settori su tutti gli aeroporti del paese restano chiusi fino a nuovo ordine», ha dichiarato portavoce Grzegorz Hlebowicz. «Resta invece autorizzato il sorvolo su tutto il territorio polacco ad eccezione del nord del paese», ha aggiunto. Anche l'Irlanda ha deciso oggi di prorogare la chiusura dello spazio aereo, «almeno» fino alle 14:00 (ora italiana). Lo hanno detto le locali autorità del volo. La Norvegia ha deciso di chiudere nuovamente parte del suo spazio aereo: «I corridoi (aerei) del sud-ovest del Paese sono di nuovo chiusi a causa della nube di ceneri», ha dichiarato un portavoce di Avinor, l'ente per l'aviazione civile norvegese, aggiungendo che viene chiuso l'aeroporto di Bergen, il secondo del Paese. I corridoi al di sopra dell'aeroporto di Oslo restano invece aperti, ha aggiunto il portavoce, Sindre Aanonsen. La Norvegia, primo Paese a chiudere parzialmente i suoi cieli dall'inizio dell'eruzione del vulcano islandese, da domenica sera aveva praticamente riaperto la totalità del suo spazio aereo e tutti gli aeroporti, compreso quello di Oslo. Restano invece chiusi i corridoi dei pozzi petroliferi del Mare del Nord. Sarebbero 17mila i turisti stranieri bloccati in Egitto in seguito al caos del trasporto aereo causato in tutta Europa dall'eruzione del vulcano islandese e dalla presenza delle sue ceneri nei cieli I turisti bloccati - Sarebbero 17mila i turisti stranieri bloccati in Egitto in seguito al caos del trasporto aereo causato in tutta Europa dall'eruzione del vulcano islandese e dalla presenza delle sue ceneri nei cieli. In particolare, in molti sono in attesa di partire dall'aeroporto di Sharm el-Sheikh, dove ieri è stata cancellata la metà dei voli verso l'Europa. Solo dall'aeroporto del Cairo la Egypt Air ha cancellato ieri sei voli verso il vecchio continente, mente una quarantina sono i voli diretti verso l'Europa cancellati negli scali di Sharm e Marsa Alam. Alcune comunità di stranieri si stanno organizzando per ospitare i turisti rimasti bloccati in Egitto. Al Cairo, ad esempio, l'associazione dei francesi residenti in Egitto ha dato ospitalità a 50 turisti transalpini all'interno di famiglie locali. Secondo le autorità turistiche di Sharm, non ci sarebbero problemi di ospitalità negli alberghi della zona perché sono tanti i voli e le prenotazioni cancellate a causa di questa situazione e quindi è facile trovare ospitalità nelle strutture turistiche della zona. Il ministero del Turismo egiziano ha raggiunto accordi con gli alberghi per prolungare la durata dei soggiorni. I costi verrebbero coperti dalle compagnie assicurative. Le compagnie - La compagnia aerea britannica British Airways (Ba) ha annunciato che annulla per oggi tutti i suoi voli a medio e corto raggio in conseguenza della nube di cenere vulcanica islandese, mentre la compagnia aerea di bandiera tedesca Lufthansa prevede per oggi «circa 200 voli», circa il 15% del suo traffico normale.

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