Svolta al Lingotto, l'auto va da sola Nasce Fiat Industrial
Marchionne promette "Entro il 2014 raddoppieremo la produzione di auto in Italia"
Ieri le dimissioni di Montezemolo. Oggi l'incoronazione di John Elkan, che sarà presidente di Fiat. Ma la giornata di oggi, al Lingotto di Torino, è soprattutto quella del piano industriale 2010-2014 e dello scorporo di Fiat Auto. L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha modestamente titolato il suo nuovo piano strategico, "Lingotto II, ricostruzione creativa dopo la tempesta perfetta". Un titolo che sembra il sequel di una serie cinematografica. Intanto, il top manager che ha ricostruito la Fiat e che ora punta a trasformarla in un colosso internazionale anche grazie all'acquisizione di Chrysler, ha reso noti i numeri del primo trimestre 2010 e le previsioni di mercato per i prossimi mesi. Previsioni che non paiono poi tanto rosee. In assenza di incentivi le vendite di auto in Italia cadranno quest'anno del 30%, ha detto l'amministratore delegato di Fiat. In particolare, ha spiegato l'ad, la caduta del 30% rispetto all'anno scorso è prevista tra aprile e fine anno. IL PIANO INDUSTRIALE Il messaggio più importante di Marchionne, certamente per i lavoratori, è che la Fiat non ha intenzione di abbandonare l'Italia. "Le radici del gruppo Fiat sono e resteranno in Italia ed è nostro interesse rafforzare queste radici". Ancora di più, il manager simbolo del rilancio del Lingotto promette che entro il 2014 porterà tutti gli stabilimenti italiani al massimo della produttività, al punto che si raddoppierà la produzione. Ma vediamo punto per punto il piano " Lingotto II, ricostruzione creativa dopo la tempesta perfetta" Lo spin off - L'annuncio ufficiale è arrivato. Fiat Group si sdoppia. Tutte le attività non automobilistiche - Cnh, Iveco e parte della Fiat Powertrain - confluiranno entro l'anno in una nuova società, Fiat Industrial. Tutto il mondo auto, dunque Fiat, Alfa Romeo e Lancia, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e le attività di Fpt che fanno capo all'auto resteranno sotto Fiat Group. Fiat Industrial - ha spiegato l'amministratore delegato - sarà quotata. Ad ogni azione Fiat corrisponderà un'azione Fiat Industrial post scorporo". All'annuncio, il titolo in Borsa ha invertito la rotta ed è balzato in avanti del 3%. Dieci nuovi modelli - Nei prossimi 5 anni è previsto il lancio "di 10 nuovi modelli" a cui si aggiungeranno "6 rinnovi di prodotto". Lo ha detto l'ad della Fiat Sergio Marchionne presentando il piano prodotto Europa nell'ambito del piano strategico 2010-2014 del Lingotto. Marchionne ha parlato di una nuova city car nel 2013 e, nel 2012 un nuovo modello di segmento B, non dimenticando, il prossimo anno, il lancio della futura Panda. Sei milioni di vetture - Fiat stima di vendere insieme a Chrysler nel 2014 sei milioni di vetture. "Quello dell'auto è un business in cui i margini sono minimi. Occorre quindi fare massa critica. Senza Chrysler il futuro di Fiat sarebbe stato quello di un attore marginale sulla scena economica", è il commento di Marchionne. "Tutte le iniziative con Chrysler, dagli approvvigionamenti all'allocazione della produzione sono una indicazione di quella che può essere un'ottima collaborazione nel settore auto". Produttività degli stabilimenti - I sei stabilimenti italiani hanno lavorato al di sotto della loro capacità produttiva, ha detto Marchionne sottolineando che "così non siamo sostenibili. Ci vogliono misure correttive" per arrivare a un adeguato ritorno sul capitale investito. La situazione invece è notevolmente migliore negli altri stabilimenti europei che sono utilizzati al 120% della loro capacità. Per gli impianti italiani, dice il manager, "abbiamo preso decisioni importanti: la nostra attenzione non è sull'aumento della capacità produttiva, ma sul miglior sfruttamento della capacità esistente". Il bilancio primo trimestre - In una nota pubblicata questa mattina l'azienda ha reso noti anche i conti del primo trimestre 2010. L'utile della gestione ordinaria del gruppo Fiat ha raggiunto nel primo trimestre 2010 i 352 milioni di euro rispetto alla perdita di 48 milioni di euro dello stesso periodo 2009, con oltre la metà del risultato determinato dai business delle automobili. Il risultato netto di Fiat nel primo trimestre 2010 è prossimo al pareggio (perdita di 21 milioni di euro rispetto alla perdita di 411 milioni di euro del primo trimestre 2009). I ricavi, pari a 12,9 miliardi di euro, sono aumentati del 14,7% rispetto al primo trimestre 2009, con Fiat Group Automobiles che ha conseguito un incremento del 22,1%. Fiat Auto ha registrato un utile della gestione ordinaria di 153 milioni di euro a fronte della perdita di 30 milioni di euro del primo trimestre 2009, «Per effetto - spiega in una nota la casa torinese - di volumi significativamente più elevati e di un miglior mix delle vendite, grazie al maggior contributo dei veicoli commerciali leggeri». La controllata Cnh ha invece registrato un utile della gestione ordinaria di 127 milioni di euro (49 milioni di euro nel primo trimestre 2009), Iveco di 3 milioni di euro (perdita di 12 milioni di euro nel primo trimestre 2009). I risultati del gruppo Fiat nel primo trimestre rappresentano «un primo passo nel lungo percorso che abbiamo di fronte a noi». Così Marchionne ha commentato i risultati del trimestre gennaio-marzo, sottolineando che «i costi sono sotto controllo, la liquidità resta forte». La collaborazione con Chrysler continua, ha aggiunto il manager, per il quale «anche Iveco ha registrato una ripresa», anche se le difficoltà del mercato restano. Quanto al risultato netto, «siamo arrivati quasi al breakeven».