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Ddl Lavoro, via libera della Camera

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Il testo, rinviato dal presidente Napolitano, passa all'esame del Senato

Eleonora Crisafulli
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Con 259 sì, 214 no e 35 astenuti, la Camera ha approvato disegno di legge sul lavoro. Il documento rinviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 31 marzo scorso passa adesso in seconda lettura al senato. Il nuovo testo presenta modifiche significative solo alle parti citate dal Capo dello Stato: la norma sui danni da amianto per i lavoratori a bordo del naviglio di Stato che ora dà loro certezza di risarcimento; la norma sull'arbitrato che introduce nuovi paletti volti a garantire l'effettiva volontarietà delle parti di farvi ricorso; la norma sui licenziamenti individuali che ora prevede l'obbligo di comunicazione in forma scritta e la norma sui rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che ora obbliga l'azienda a stipulare un contratto a tempo indeterminato al collaboratore che abbia vinto la causa. Resta irrisolto il conflitto di interpretazione dell'emendamento Damiano (Pd) su cui il governo è stato battuto in Aula. Si tratta di una modifica all'articolo sull'arbitrato in base alla quale le commissioni di certificazione devono accertare l'effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie già insorte. Un participio passato non gradito dal Pd, secondo cui le parti devono dichiarare se vogliono affidarsi ad un arbitro non prima dell'insorgere di una controversia (come prevedeva il testo della Commissione), ma solo dopo. Interpretazione bocciata però da governo e maggioranza che ritengono invece ininfluente la modifica.

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