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Aborto, un ddl sui farmacisti obiettori

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Spadoni Urbani (Pdl): "Non possono essere costretti ad agire contro scienza e coscienza, quali semplici esecutori di scelte altrui"

Eleonora Crisafulli
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"I farmacisti, anche se semplicemente dispensatori di farmaci, non possono essere costretti ad agire contro scienza e coscienza, quali semplici esecutori di scelte altrui". Così la senatrice del Pdl Ada Spadoni Urbani spiega il senso di un disegno di legge che è stato presentato  oggi al Senato. Il legislatore italiano dalla legge 194/1078, sull'interruzione volontaria della gravidanza, alla legge 40/2004, in materia di procreazione medicalmente assistita, ha mantenuto ferma la linea di consentire al personale sanitario l'obiezione di coscienza qualora, per alti valori morali, non intenda collaborare per impedire la vita nascente. Stesso diritto dovrebbe essere garantito ai farmacisti "nella dispensa dei farmaci rientranti nella contraccezione di emergenza". L'obiezione di coscienza, precisa la senatrice, "non contesta la legge: è diversa dalla disobbedienza civile o dalle azioni positive volte a migliorare l'ordinamento giuridico. L'obiezione di coscienza deve essere ritenuta un diritto fondamentale e un'esigenza del bene comune: è proprio di una società giusta che non ci siano costrizioni di tale genere".

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