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Anemone lascia il carcere

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L'imprenditore coinvolto nell'inchiesta sui grandi eventi libero dopo tre mesi

Eleonora Crisafulli
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Diego Anemone lascia il carcere di Rieti, dopo tre mesi di detenzione, per decorrenza dei termini. L'imprenditore al vertice della cosiddetta "cricca" risulta comunque ancora indagato dalla magistratura di Perugia per gli appalti sui grandi eventi. Torna in libertà anche il funzionario pubblico Mauro Della Giovampaola, mentre restano in prigione Angelo Balducci e Fabio De Santis sui quali, oltre al provvedimento del gip di Perugia, pesa l'inchiesta dei pm di Firenze per l'appalto della Scuola marescialli. Martedì si svolgerà davanti al tribunale del riesame di Perugia la discussione dell'appello della Procura per la mancata emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre indagati, l'architetto Angelo Zampolini, il commercialista Stefano Gazzani e l'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Il gip non ha accolto le richieste dei pm perché li ha ritenuti incompetenti per territorio ed ha indicato gli inquirenti della Capitale come i titolari. La questione arriverà in Cassazione. Per quanto riguarda Anemone mercoledì il giudice della indagini preliminari dovrà esaminare la richiesta dell'ufficio dell'accusa di nominare un commissario per le imprese del gruppo. Venerdì sarà quindi sentito come persona informata dei fatti l'ex ministro Claudio Scajola, coinvolto nell'indagine per l'acquisto di un'abitazione anche con assegni circolari dell'architetto Zampolini, che gli inquirenti sospettano siano riconducibili ad Anemone.

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