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Torino: uccide la moglie con 50 coltellate

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Il delitto è avvenuto davanti a un'assistente sociale

Tatiana Necchi
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Una giovane donna è stata uccisa con cinquanta coltellate dal marito, davanti all'assistente sociale che li stava aiutando nella separazione.  Un dramma caratterizzato da una violenza che si è scatenata all'interno della famiglia, all'improvviso. Questa mattina poco dopo le 9.30 negli uffici del Cisap, il Consorzio intercomunale dei servizi alla persona di Collegno, Cristina Rolle, insegnante di matematica di 33 anni, e il marito Giampiero Prato, perito informatico di 38 anni, erano a colloquio con l'assistente sociale. Discutono della loro separazione e dell'affidamento delle due figlie. Un confronto civile come sempre da quando, nel 2008, avevano deciso di farsi aiutare dagli esperti del consorzio. Il direttore della Cisap, Mauro Perino, ha dichiarato che la coppia era sempre stata tranquilla e non ha mai voluto far soffrire le figlie. La violenza è esplosa all'improvviso: l'uomo ha estratto da una borsa ventiquattrore un coltellaccio da macellaio con una lama di oltre 20 centimetri e ha iniziato a colpire la moglie. Agli occhi dell'uomo, la donna era colpevole di avergli messo contro i suoi genitori, i nonni paterni, le bambine, che non ne volevano sapere di stare con loro quando ad accudirle doveva essere il padre. Fuori dalla stanza nessuno si è accorto di nulla, fino a quando l'uxoricida è uscito in corridoio con le mani sporche di sangue. Solo a quel punto è scattata la telefonata al 112, che ha fatto intervenire i carabinieri. «Non sparatemi», ha detto il marito assassino ai militari dell'Arma che lo hanno accompagnato in caserma, dove ha rilasciato una lunga confessione-sfogo al capitano Massimo Pesa. Frasi sconclusionate, alternate a lunghi silenzi e alla richiesta di aiutare i suoi genitori. «La prego - ha ripetuto più volte all'ufficiale dell'Arma - li aiuti lei».

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