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Seul minacciata da Pyongyang: «Con nuove sanzioni ci sarà la guerra»

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La Corea del Nord si ribella all'accusa di aver affondato la corvetta sudcoreana Cheonan

Tatiana Necchi
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La minaccia del Nord - Tornano alte le tensioni tra Corea del Nord e Corea del Sud. Questa volta ad accedere la miccia è stato il risultato emerso dell'indagine di un pool di esperti sudcoreani, e internazionali, sulla questione della corvetta della Corea del Sud affondata lo scorso marzo. La sciagura ha portato la morte di 46 marinai. Oggi il governo di Seul ha ufficializzato il fatto che  l'affondamento del Cheonan è stato causato da un siluro norcoreano promettendo anche un'azione forte. Pyongyang ha negato ogni implicazione nella vicenda e ha minacciato Seul anche in una guerra se dovessero essere promosse nuove sanzioni od ostilità. L'accusa della Corea del Sud - L'affondamento della corvetta Cheonan è avvenuto il 26 marzo scorso: c'era stata un'esplosione e la nave si è spezzata in due colando a picco. É una delle tragedie più gravi della storia della marina sudcoreana.«È evidente che la nave è affondata come risultato di un'esplosione esterna sotto il livello del mare, a seguito di un siluro della Corea del Nord - ha spiegato Yoon Duk-Yong, co-presidente del pool investigativo della vicenda - Le prove schiaccianti raccolte portano a dire che il siluro sia stato lanciato da un sottomarino nordcoreano. Non ci sono altre spiegazioni plausibili». Tra i reperti che accusano Pyongyang risulterebbero delle parti di siluro trovate sul luogo del naufragio avvenuto nel Mar Giallo: è stato ritrovato un numero di serie. E così il presidente sudcoreano Lee Myung-bak si è impegnato ad attuare «misure rigorose» nei confronti di Pyongyang. L'intervento degli Usa - Gli Stati Uniti hanno condannato l'affondamento definendolo, in un comunicato scritto dalla Casa Bianca, un atto di aggressione e un comportamento inaccettabile da parte della Corea del Nord. La questione sarà al centro della missione diplomatica nella regione del Segretario di Stato Hillary Clinton che partirà in giornata da Washington e visiterà Tokyo, Shangai, Pechino e Seul. La reazione della Cina - Più pacata è stata la reazione della Cina, principale alleato di Pyongyang. Il ministero degli Esteri ha definito deplorevole l'accaduto senza però spingersi a sostenere totalmente Seul. Per Tokyo il gesto di Pyongyang «è imperdonabile» e il premier Yukio Hatoyama ha espresso «la più ferma condanna». Le Nazioni Unite - Il segretario Generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha espresso «grande preoccupazione» per la vicenda e definisce «assai inquietanti» i risultati emersi dell'inchiesta e promette di impegnarsi a seguire da vicino gli sviluppi della situazione. In una nota Ki-moon ha anche aggiunto di aver apprezzato gli sforzi di Seul per fare luce sulla tragedia. Ha parlato anche del fatto che gli accertamenti sono stati condotti «in modo obiettivo e scientifico sia da esperti sia nazionali sia internazionali».

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