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Nibali si beve il Monte Grappa e trionfa ad Asolo. Brinda anche Basso (2°)

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La Liquigas a due punte attacca. Resistono Evans e Scarponi. Arroyo nuova maglia rosa

Roberto Amaglio
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Forte in salita sulle rampe del Monte Grappa, letale in discesa, massiccio negli ultimi 15 km di pianura. Questi gli ingredienti con cui Vincenzo Nibali ha costruito ad Asolo la sua prima vittoria individuale in una tappa del Giro d'Italia, riaprendo una corsa rosa che troppi avevano già considerata chiusa dopo la fuga dei 56 registratasi a L'Aquila. Non a caso di quei corridori che avevano centrato il colpaccio in classifica generale, nessuno è riuscito a stare con gli scatenati Nibali, Evans, Scarponi e Basso, i quali negli ultimi sei chilometri del Monte Grappa hanno messo il turbo costringendo tutti quanti ad abbassare la testa. Crolla la maglia rosa Richie Porte, il quale perde 4' e 45” ed è costretto a cedere il simbolo del primato ad Arroyo, a sua volta in ritardo sul traguardo di 2' e 24” (insieme a Sastre, Cunego, Wiggins, Pinotti, Gerdemann). Cede anche Vinokourov, quinto al traguardo con un distacco di 1' e 33”. Malissimo, invece, Stefano Garzelli, letteralmente ubriacato già sulle prime rampe del Monte Grappa e il fuggitivo di Cesenatico Karpets. Ennesimo ribaltone, quindi, con la Liquigas che questa volta ha fatto tutto alla perfezione: forcing con Smith per i primi 20 km del Monte Grappa, strappata con i due capitani Nibali e Basso; attacco vincente in discesa dello squalo dello stretto, con Basso che sta a ruota di Evans e Scarponi, soffiandogli pure i 12” di abbuono per la piazza d'onore. E il bello è che, considerato cosa è successo sul Monte Grappa (che era comunque a 40 km dal traguardo), domani sul tremendo Monte Zoncolan la classifica potrebbe, anzi (togliamo il condizionale), esploderà ancora una volta. Cronaca – i 205 km che portano la carovana rosa da Ferrara ad Asolo sono contraddistinti dalla prima vera salita del Giro: il semi-sconosciuto Monte Grappa. Big chiamati in causa e la Liquigas risponde presente, tenendo in mano la corsa sin dai primi chilometri. La fuga promossa dai vari Bisolti, Pozzato, Bonnet, Monier, Eibegger  e Cummings, infatti, è sin da subito condannata a fallire, nonostante l'impegno in salita del giovane Bisolti (Csf Colnago). Dietro, infatti, i vari Agnoli e Sylvester Smith (Liquigas) scandiscono un passo che è destinato a rimettere nel mirino i fuggitivi e a tagliare il fiato a chi, invece, non ne ha. Succede così che Garzelli molla, così come il leader Porte, mentre davanti rimane solo Bisolti. Ma sono gli ultimi sei chilometri del Grappa che fanno la differenza. Basso parla con Nibali, il quale attacca. Rispondono solo Scarponi (brillantissimo), Evans e il varesino. Dietro Cunego, Pinotti, Arroyo, Gerdemann, Wiggins e Tondo Volpini perdono minuti, Vinokourov e Sastre limitano i danni. La discesa, però, si erge da giudice inappellabile. Nibali fa valere le sue immense qualità: Evans prova a stare attaccato alla ruota del siciliano, ma non ce la fa. Alla fine della discesa Nibali vanta 1' e 50” di margine su Evans, Scarponi e Basso (bravo a rimanere attaccato al duo su un terreno non ideale per lui). Dietro Vino stacca Sastre ma rimane da solo a rincorrere e negli ultimi 15 km di pianura paga dazio. Non paga dazio invece Vincenzo Nibali, il quale si presenta sul traguardo di Asolo (lo stesso in cui diventò campione italiano Juniores nel 2002) in perfetta solitudine. A 33” ecco Basso (che ha potuto stare a ruota e quindi domani potrebbe essere quello con un briciolo di forze in più), Scarponi (eccellente) ed Evans. Poi Vino (1'33”) e il gruppetto del nuovo leader Arroyo (2' e 44”). ORDINE D'ARRIVO 14° TAPPA 1.    Vincenzo Nibali (Liquigas); 2.    Ivan Basso (Liquigas) a 30”; 3.    Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) st; 4.    Cadel Evans (BMC) st; 5.    5. Alexandre Vinokourov (Astana) a 1' e 33”. CLASSIFICA GENERALE 1.    David Arroyo (Caisse d'Epargne) 2.    Richie Porte (Saxo Bank) a 39”; 3.    Tondo Volpini a (Cervelo) a 2' e 12”; 4.    Robert Kiserlovski (Liquigas) a 2' e 35”; 5.    Linus Gerdemann (Milram) a 3' e 58”; 6.    Carlos Sastre (Cervelo) a 5' e 27”; 7.    Vincenzo Nibali (Liquigas) a 6' e 51”; poi Alexandre Vinokourov (7' e 15”), Cadel Evans (7' e 33”) e Ivan Basso (7' e 43”).

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