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Afghanistan, scoperte riserve minerarie per mille miliardi di dollari

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Ricchezze nel sottosuolo trovate da geologi americani

Paolo Franzoso
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L'Afghanistan è destinato a diventare “l'Arabia Saudita del litio”, metallo leggerissimo utilizzato dalla tecnologia informatica per realizzare batterie. Geologi americani coadiuvati da una squadra del Pentagono hanno scoperto giacimenti minerari dal valore stimato in mille miliardi di dollari. Non solo litio, ma anche oro, cobalto, ferro: tutti minerali rimasti nascosti nel sottosuolo e rinvenuti da una missione del governo americano incominciata oltre cinque anni fa. Gli studiosi sono partiti dalle vecchie mappe e dai dati raccolti dagli esperti russi durante l'occupazione sovietica degli anni Ottanta. I giacimenti sono sparsi in tutto il paese, concentrati nel centro-sud. Per l'Afghanistan di Karzai, uno stato instabile e in balia della corruzione, la notizia diffusa dal New York Times:“Una riserva talmente vasta e ricca di materie essenziali per l'industria moderna – racconta la fonte del quotidiano newyorchese – da poter trasformare l'Afghanistan in uno dei centri minerari più importanti del mondo”. Le speranze sono grandi per una scoperta che potrebbe cambiare le sorti del paese mai pienamente pacificato dopo l'intervento militare del 2001. Anche se potrebbero servire anni per sviluppare l'industria estrattiva, “il potenziale è tale da riuscire ad attrarre investimenti anche prima che le attività vengano avviate, fornendo posti di lavoro che potrebbero distrarre dal fomentare la guerra” scrive il New York Times. Anche gli ambienti militari US accolgono la notizia in modo positivo. “C'è un potenziale straordinario qui sotto – dice David Petraeus, alla guida del Comando Centrale americano-. Ci sono molte incognite, naturalmente, ma credo che si tratti di un potenziale estremamente significativo”.

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