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Treno-bomba Viareggio. Per ora sono 18 gli indagati

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Lo rende noto la Procura di Lucca. Il provvedimento potrebbe raggiungere anche l'ad Mauro Moretti

Roberto Amaglio
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È stato uno degli incidenti ferroviari più spaventosi e pericolosi della storia del trasporto su rotaia italiano. Un treno merci che si trasforma in una bomba in pieno centro cittadino con 32 morti arsi vivi, oltre a quindici persone bruciate, dilaniate e sfigurate. A più di un anno di distanza da quella tragedia (o strage, a seconda delle responsabilità che verranno accertate), la Procura di Lucca fa sapere che a tutt'oggi risultano iscritte nel registro degli indagati 18 persone. Un numero che, però, gli inquirenti non escludano possano aumentare, visto che “l'individuazione dei soggetti non è conclusa”, come si legge in una nota. Indagini – “Gli approfondimenti investigativi continuano in molteplici direzioni – spiega il comunicato della Procura toscana – nello sforzo di non lasciare inesplorato alcun elemento nella ricognizione delle cause di quella tragica vicenda e delle relative responsabilità, malgrado la notevole complessità del lavoro di acquisizione, anche all'estero, del necessario materiale probatorio, del suo controllo, della verifica dei diversi titoli di responsabilità e degli accertamenti tecnici da svolgere”. E non si esclude che un avviso di garanzia possa raggiungere anche l'amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti. È stato lo stesso dirigente a preventivare il provvedimento a suo carico a margine della cerimonia per il 50° anniversario di Ecm, l'azienda di tecnologie per la sicurezza ferroviaria di Serravalle Pistoiese. “Non escludo che io stesso sia coinvolto visto che, ogni qualvolta nella storia ci sono state cose di questo genere, tutti quanti sono stati compresi negli avvisi di garanzia. Quindi li aspettiamo molto serenamente, così come altrettanto serenamente potremo a quel punto iniziare a discutere, visto che fino ad oggi le nostre strutture non sono mai state interessate dalla magistratura in maniera diretta”. E ancora. “Ho già detto altre volte che il disastro è stato molto grave. Quindi, è ragionevole pensare che la magistratura voglia approfondire qualsiasi cosa. Le norme impiantistiche sono molto complesse, quindi è ragionevole pensare che la magistratura voglia fare degli approfondimenti anche con avvisi di garanzia. In fondo stiamo parlando di quelle che sono le ipotesi di reato, quindi non i reati. Noi siamo tranquilli perchè pensiamo di aver fatto le cose giuste nel rispetto delle norme europee”.

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