L'urlo di guerra del Cav: nessuno mi manda a casa
Berlusconi parte alla carica, attacca giudici e giornalisti, "blinda" il ddl intercettazioni e promette: "Non mi demoralizzo"
"Ghe pensi mi". Berlusconi riprende in mano la situazione. Ieri aveva chiuso i suoi in riunione per ore, arrabbiatissimo per le troppe cose che non funzionano come dovrebbero, da Fini a Brancher. Oggi però la musica è già cambiata, Silvio ha recuperato la sua energia: "A me nessuno riesce a detronizzarmi". E nessuno può intaccare la sua immagine: "La sinistra ci prova, ma nessuno mi demoralizza" perché lui va avanti "continuando a realizzare tanti ottimi risultati per il bene dell'Italia e degli italiani". Serve che il PdL ritrovi una guida unica e l'antidoto contro "le correnti che procurano raffreddori" è l'intervento diretto del capo. Al tg4 di Emilio Fede, Berlusconi smentisce prima di tutto la notizia circolata sui tagli alle tredicesime di magistrati, poliziotti e docenti, chiarendo che "non ci sarà alcuna riduzione". Il Cav ribadisce poi il concetto che la legge sulle intercettazioni "non è un attacco alla libertà di stampa ma è una difesa del diritto dei cittadini a non essere spiati quando telefonano e a non vedersi pubblicare sui giornali le proprie conversazioni private anche quelle che non hanno alcuna rilevanza penale". E a ogni modo "siamo tutti spiati - dice -, i cittadini italiani sono in assoluto i più spiati del mondo e questo non è più tollerabile e più del 95% dei cittadini la pensa come noi e una piccola lobby di giornalisti e di giudici la pensa invece al contrario". L'opposizione sul provvedimento viene dalle "lobby di giornalisti e giudici". Per questo la proposta di uno sciopero dei lettori "era una provocazione doverosa" perché la stampa ha il compito "di informare correttamente e di controllare il potere" ma "troppo spesso siamo di fronte a un'informazione schierata e a senso unico che non esita a disinformare e che sostiene che in Italia non c'è libertà di stampa, cosa che non è assolutamente vera". Uno dei motivi per cui il clima politico italiano è rovente viene addebitato all'opposizione: "L'ostilità preconcetta della sinistra - spiega il capo del governo - è una anomalia italiana. Nei momenti di crisi ci sarebbe bisogno di un confronto politico serrato, ma sereno, nell'interesse del Paese. Invece siamo di fronte ad una raffica di no su tutto senza che ci venga fatta una proposta alternativa". Berlusconi ricorda che il suo rivale alle elezioni del 2008, Veltroni, assicurò la disponibilità a "fare insieme le riforme istituzionali". Poi il Pd ha cambiato "tre segretari e noi dobbiamo andare avanti da soli. Lo facciamo con ottimi risultati". Eppure nonostante i cambiamenti "la sinistra continua nel modo in cui tutti vedono: senza leader credibili, senza idee, senza progetti. Sa solo insultare, solo calunniare, solo deformare la realtà". Ora il programma prevede riposo domani, poi per lunedì in agenda un summit col quale il premier, che considera esauriti i margini di trattativa con Fini ed è pronto a dargli il benservito, ha intenzione di accentrare su di sé le questioni più impellenti: manovra finanziaria, intercettazioni e riforma della giustizia tanto per cominciare. Ghe pensi mi.