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Trovato l'accordo, la "magica" Roma passa a Unicredit

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Ai Sensi restano beni per 30 milioni di euro

Roberto Amaglio
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L'accordo è quasi fatto. La Roma passa a Unicredit, i Sensi (con la società Italpetroli) chiudono la loro esperienza come proprietari della squadra della capitale, mentre Rosella Sensi dovrebbe restare come presidente. Alle 18:30 presso lo studio romano del professor Ruperto, infatti, si è tenuto un nuovo incontro tra la presidente Rossella Sensi e Piergiorgio Peluso, il numero 3 di Unicredit a cui la società giallorosso deve 325 milioni di euro. La controversia tra la banca di Alessandro Profumo e i Sensi dovrebbe portare l'attuale dirigenza giallorosa a cedere il controllo della società: la banca ha infatti ereditato dalla fusione con l'ex Capitalia di Cesare Geronzi un credito verso la Compagnia Italpetroli (di proprietà della famiglia Sensi) ormai insanabile, soprattutto per le traballanti casse che da qualche anno contraddistingue la "Lupa" calcistica. Quindi nemmeno la riluttante Rossella Sensi sembra più essere in grado di resistere all'assalto di Unicredit che, già proprietaria del 49% di Italpetroli – dentro la quale c'è il 67% della Roma –potrebbe acquistare il 51% ora della famiglia Sensi, diventando l'unica proprietaria della società calcistica. Intese e futuro – Da quanto si apprende da fonti non ufficiali, la trattativa tra Unicredit e i Sensi dovrebbe far sì che gli ormai ex proprietari della Roma conservino la residenza storica e altre proprietà immobiliari, per un totale di circa 25-30 milioni. Per quanto riguarda il destino di Totti e compagni, invece, Unicredit dovrebbe nominare un “traghettatore”, ossia una figura che gestirà gli affari della società fino a quando non verrà individuato un compratore o una cordata di acquirenti credibili (lo scorso anno, a tal proposito, si fecero i nomi di George Soros e dell'agente Fifa Vinicio Fioranelli).

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