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Barbato: "Denuncerò i miei aggressori"

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Il parlamentare Idv: "Umanamente li perdono, ma istituzionalmente la violenza va punita"

bonfanti ilaria
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Il deputato dell'Idv, Franco Barbato, ha comunicato stamattina alla stampa che ha intenzione di denunciare i colleghi parlamentari che ieri mattina lo avevano aggredito fisicamente nel corso di una seduta. Barbato ha infatto così riferito: "Ho il dovere di denunciare i fatti violenti e criminosi che si sono svolti a mio danno" e ha aggiunto che "personalmente, umanamente e da cristiano ho già perdonato chi ha avuto comportamenti violenti, prepotenti e ingiusti nei miei confronti". Barbato si è presentato oggi a Montecitorio nonostante il certificato della prognosi di 15 giorni, rilasciato ieri al Policlinico Gemelli, dov'è stato medicato. "Continuerò il mio lavoro senza lasciarmi affatto intimidire, anzi lo farò in modo ancora più convinto e determinato", ha detto.   E intende avere la stessa caparbietà nella causa contro i colleghi. In alcune ricostruzioni dell'accaduto si è parlato di rissa, ha ricordato, ma "rissa non c'è stata. Una decina di parlamentari si è avventata contro di me con l'obiettivo di aggredirmi. In quella confusione qualcuno mi ha colpito con un cazzotto e non viene nemmeno riportato nel resoconto chi mi ha aggredito e le frasi che mi sono state rivolte", ha sottolineato Barbato. IL FATTO - Ieri mattina è stata sospesa una seduta nell'aula della Camera, dove è scoppiata una rissa tra Franco Barbato, dell'Italia dei valori, e alcuni deputati del PdL, durante l'esame del disegno di legge del Ministro Meloni. Sono volate parole e qualche spintone che hanno reso così necessario l'intervento dei commessi. Dopo che il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, aveva accettato il rinvio in commissione del ddl sulle comunità giovanili, Franco Barbato è intervenuto accusandola di "volere questo provvedimento non a sostegno  dei giovani, ma per la sua corrente politica, di Alemanno e dell'Assessore Lollobrigida". E, a quel punto, contro il deputato è immediatamente scattata Barbara Saltamartini, del Pdl, per attaccare Barbato, ma è stata trattenuta dai commessi. Nel frattempo altri deputati del Pdl si sono avvicinati, dall'altra parte, e, nella confusione generale si è creata la rissa. Dopo qualche minuto, grazie all'intervento dei deputati questori, la seduta è stata sospesa. Nella bagarre, Franco Barbato è stato colpito da un ceffone, che gli ha causato uno svenimento e il trasporto in ospedale per  accertamenti. Il colpo sarebbe arrivato da parte di un deputato del Pdl. Quest'ultimo è però riuscito a sfuggire ai commessi. Alcuni colleghi riferiscono che il parlamentare, non identfiato, è salito sui banchi dell'Idv, dando uno schiaffo a Barbato. A seduta sospesa, molti esponenti del Pdl hanno continuato a scagliarsi contro il deputato dell'Idv e, bloccati dai commessi, lo hanno attaccato verbalmente. "Sono due anni che ci calunnia" è la frase che risuonava nell'aula della Camera. "Quanto è successo - ha commentato la Vicepresidente Bindi alla ripresa della seduta - è molto grave. Rinvio ogni considerazione alla riunione dell'ufficio di presidenza e dei capigruppo". E Maria Teresa Armosino, del Pdl, è intervenuta a difesa del Ministro Meloni. Torna così in commissione il ddl Meloni sul riconoscimento e il sostegno delle comunità giovanili che aveva suscitato non poche perplessità. Oggetto del ddl un fondo, stimato dal Ministro per la Gioventù, di circa 12milioni di euro. Alessandra Mussolini, Presidente della Bicamerale per l'infanzia, aveva tuonato in aula "prima si pensi ai bambini e poi ai gruppetari e ai centri sociali". E, dello stesso parere l'ex Ministro Martino, che aveva urlato "Non si buttano così milioni in un momento di crisi. Si vogliono mettere le mani nel barile del porco salato". L'Idv, che già nella giornata di martedì aveva presentato una richiesta di sospensiva, che era però stata respinta, rivendica il risultato come un proprio successo. Favorevole al rinvio in commissione per un'ulteriore riflessione il Pd, mentre l'Udc chiede che questa decisione non sia la pietra tombale sul provvedimento. E il Ministro Meloni ha così commentato la vicenda: "Un ulteriore approfondimento in commissione è utile, ma per venire incontro a chi intenda davvero migliorare il provvedimento" - e ha aggiunto- "non è facile essere ministro della Gioventù in quest'epoca e dare speranza a una generazione che si sente non compresa o abbandonata dalle istituzioni. In ballo non ci sono certo il 'barile del porco salato', ma c'è la voglia di dare delle risposte politiche, di fare prevenzione rispetto al disagio, di aprire spazi di aggregazione giovanile gestiti da associazioni di ragazzi".

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