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Licenziata giornalista della Cnn per elogio a Hussein Fadlallah

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Octavia Nasr ha postato il suo messaggio su Twitter. Lui è noto per la sua vicinanza agli Hezbollah

Tatiana Necchi
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Lei era la massima esperta di Medio Oriente della Cnn. Ma questo non è stato sufficiente a salvarle il posto di lavoro. Così la giornalista Octavia Nasr è stata licenziata dalla Cnn per aver pubblicato su Twitter un messaggio in cui esprimeva «rispetto» per il Grande Ayatollah Mohammed Hussein Fadlallah. Lui che negli anni '80 è stato vicino agli Hezbollah libanesi e da tempo era una delle figure più illustri del mondo sciita. Il post è finito su Twitter a seguito della morte dell'uomo, di 75 anni, avvenuta domenica in Libia dopo una lunga malattia. La Nasr, che lavora per la Cnn da 20 anni, ha poi chiesto scusa, ma il vice presidente dell'emittente, Parisa Khosravi, ha detto che la credibilità della giornalista era ormai compromessa e che quindi non potrà più lavorare per la tv americana. Così la Nasr mercoledì ha definitivamente lasciato il suo ufficio di Atlanta. Su Twitter, nel fine settimana la Nasr aveva scritto di essere molto triste per la morte di Fadlallah, esponente sciita fortemente anti-americano, che lei ha definito «uno dei giganti di Hezbollah per cui nutro molto rispetto». Martedì la Cnn ha diffuso un comunicato nel quale ha definito un «errore» il giudizio espresso dalla sua giornalista in modo così semplicistico con un “tweet”. Successivamente, la Nasr ha scritto in un blog che intendeva riferirsi all'atteggiamento di Fadlallah sui diritti delle donne. Il religioso aveva emesso delle "fatwa" contro il cosiddetto “crimine d'onore” e riconosciuto il diritto delle donne a difendersi dai mariti violenti. La giornalista americana aveva quindi aggiunto che Fadlallah era «riverito oltre confine anche se descritto come un terrorista. È una cosa di cui mi rammarico profondamente». Ma la giustificazione non è bastata alla Cnn: «La sua credibilità per occuparsi di affari mediorientali è compromessa» ha detto la Khosravi che l'ha messa alla porta.

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