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"Mio padre Osama Bin Laden è ancora vivo". Parola di figlio

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In un'intervista a The Sun Omar Bin Laden racconta come è nato l'11 settembre

Roberto Amaglio
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Una cospirazione internazionale partita da lontano, con una mastodontica struttura finalizzata a creare e “indottrinare” i suoi soldati, con basi nei più remoti angoli della terra. Così molti si sono immaginati la preparazione dell'attacco di al Qaeda alle Twin Towers dell'11 settembre 2001. Invece l'atto terroristico che ha cambiato il mondo intero è sorto da un semplice foglio bianco appeso sulle porte di una moschea e un semplice messaggio che, più che l'inizio di un attentato terroristico, sembra una comunicazione condominiale. "Chi vuole diventare un attentatore suicida, apponga nello spazio sottostante la sua firma". A rendere noto l'aneddoto è stato sulle pagine de “The Sun” Omar Bin Laden, uno dei figli del ricercato numero 1 al mondo. Ricordi – "Mio padre odiava gli Stati Uniti. Affermava che l'unica cosa positiva creata dagli Usa fossero le armi, come i missili Stinger", prosegue il figlio, il quale si è occidentalizzato scostandosi dalle orme del padre già nel 1996, quando i propositi di Jihad del padre iniziarono a emergere. "Nel maggio del 1996 mi portò con lui sulle montagne di Tora Bora, in Afghanistan, dove voleva posizionare un campo di formazione per terroristi. Poi arrivarono i test sugli animali per testare le armi chimiche. Mio padre utilizzò a tale scopo anche Bobby, un cucciolo che mi regalarono alcuni amici di mio padre". Ma l'atto che segnò il distacco ideologico tra Obama Bin Laden e quello che era il suo figlio prediletto fu, appunto, quando i propositi terroristici furono esplicitati. "Un giorno affissò sul muro di una moschea un foglio di carta per reclutare uomini che volevano diventare kamikaze. Spiegandoci la situazione, ci disse che anche io e i miei fratelli avremmo potuto fare parte di questo progetto. Mi ricordo che fui sorpreso e arrabbiato". Omar, non a caso, lasciò l'Afghanistan nell'aprile del 2001; soltanto sette mesi più tardi, suo padre sarebbe diventato il "signore del terrore". Al contrario lui è diventato un uomo d'affari e vive a Doha, in Qatar. Adora Madonna, i film di Jim Carrey, il football americano, il calcio e la musica rock. "Io in America ci voglio andare. Ora sono single e vorrei conoscere Drew Barrymore, la donna più bella di Hollywood". Del padre, invece, non ha più alcuna notizia, anche se sa per certo che è vivo e che gli vuole ancora bene. "Gli voglio ancora bene, certo che sì, è sempre mio padre. Mi manca. Ma siamo diversi: io voglio la pace. Adesso non so dove sia, so solo che è da qualche parte nel mondo perché di certo è ancora vivo. Se una persona come lui muore, non c'è modo di tenerlo segreto. Il mondo cambierebbe con la sua morte". Se dovesse chiamarti al telefono - gli chiede il giornalista del The Sun - cosa gli diresti? Omar fissa a lungo il telefono, poi alza lo sguardo e con calma risponde. "Non chiamerà mai".

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