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Intercettazioni, il Pd a Fini: "Vota i nostri emendamenti". E Berlusconi: "Non fomentate divisioni"

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Franceschini tenta di convincere i finiani: "Sono sette e non mettono in discussione il vincolo di fedeltà alla maggioranza"

bonfanti ilaria
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Un messaggio a sorpresa è stato lanciato dai Democratici ai finiani. Il Pd ha infatti comunicato al Presidente della Camera di essere disposto a votare i suoi emendamenti, ma, in cambio, ha avanzato una richiesta: l'appoggio di 7 dei loro sul ddl intercettazioni. E il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intanto è intervenuto per chiedere un "clima più disteso", invitando caldamente i suoi a non fomentare le divisioni con i finiani. Il Presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, si è rivolto a Fini per spiegare che la loro battaglia sarà "intransigente e useremo, in merito ai sette emendamenti, tutti gli strumenti, i tempi e le regole consentite alla Camera". L'esponenente democratico ha inoltre aggiunto che "abbiamo il dovere di contenere il danno e quindi voteremo gli emendamenti di una parte della maggioranza, quelli finiani. Al tempo stesso chiediamo a loro di votare questi nostri sette emendamenti che corrispondono tutti a cose su cui si sono già più volte detti a favore". E il Cavaliere, a seguito delle continue liti interne al partito, ha detto di non voler più assistere a scontri e ha raccomandato agli esponenti di Governo di "non partecipare alle risse in televisione". Al momento, inoltre, sembra non essere stato fissato alcun incontro tra il Premier e Gianfranco Fini. E Berlusconi ha inoltre confermato oggi, nel Consiglio dei Ministri, che la pausa estiva sarà dedicata al lavoro sul Pdl. Nessun dettaglio in merito alla direzione da prendere per ristrutturare gli assetti interni del partito.

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