Cerca
Cerca
+

Meno morti bianche e infortuni sul lavoro in Italia

default_image

Il rapporto Inail 2009 evidenzia miglioramenti, anche se i decessi restano 1050 con un calo del 6,3%. Italia sotto la media europea

Roberto Amaglio
  • a
  • a
  • a

Sono ancora numeri da infarto quelli delle morti sul lavoro in Italia. Tuttavia in questo ultimo biennio i segnali sono decisamente migliori rispetto al passato. A fotografare degli importanti passi in avanti è stato l'Inail, che oggi ha presentato a Roma il rapporto sul lavoro e le malattie professionali nel 2009. Per quanto riguarda i numeri assoluti del 2009, nel Belpaese calano nuovamente i morti sul lavoro, ma le vittime sono ancora oltre quota mille. Tra gli incidenti sul lavoro i casi mortali sono stati 1.050, con una flessione del 6,3% (ovvero 70 decessi in meno). In forte diminuzione anche il numero complessivo degli infortuni sul lavoro: nel 2009 sono stati 790 mila, con un calo del 9,7% rispetto all'anno prima (85 mila in meno). Si tratta, sottolinea l'Inail, della diminuzione più significativa dal 1993, che permette all'Italia di rimanere al di sotto della media UE. Miglioramenti settoriali – Il calo più significativo sugli infortuni sul lavoro si registra nel comparto manifatturiero (-24,1%) e nelle costruzioni (-16,2%), mentre per quanto riguarda i servizi, riduzioni si registrano nei trasporti (-12,5%) e nel commercio (-9,1%). Per i casi mortali il 2009 segna una riduzione sensibile nell'industria (-7,9%) e nei servizi (-6%). L'analisi territoriali mostra che la riduzione degli infortuni ha riguardato tutte le grandi aree geografiche, con maggiore accentuazione nel Nord-Est (-12,8%) e nel Nord-Ovest (-9,3%). Cali più moderati si rilevano, invece, al Centro (-8,2%) e nel Mezzogiorno (-6,8%). Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, calano gli incidenti mortali, diminuiti di 39 unità, passando da 189 a 150. Il calo si è verificato maggiormente nell'industria, in particolare nei settori del manifatturiero notoriamente ad alta presenza di lavoratori stranieri, nei quali la crisi produttiva e occupazionale è stata più acuta. Nonostante questi miglioramenti, rumeni, marocchini e albanesi non possono certo sorridere: queste tre comunità ogni anno denunciano il maggior numero di incidenti, totalizzandone ben il 40%. Se si considerano, poi, i casi mortali, la percentuale supera il 50%: in altri termini, un deceduto di origine straniera su due, in Italia, proviene da una delle tre comunità. Infine, secondo i dati emersi dal rapporto Inail, nel 2009 sono aumentate del 16% le malattie professionali. Soddisfazione Sacconi – "Non siamo il peggior Paese al mondo come a volte si dice con un'enfasi che non aiuta", afferma il ministro del lavoro del Governo Berlusconi. "Andiamo nella giusta direzione, ma non ci accontentiamo. Il Rapporto fa giustizia di esasperate polemiche che non hanno fondamento. Siamo al di sotto della media Ue". "La produzione industriale va meglio dei servizi, in agricoltura e edilizia abbiamo minori risultati. Tuttavia stiamo partendo con la campagna di comunicazione da 20 milioni di euro, abbiamo avviato il confronto con le Regioni per la formazione e contiamo molto sul contrasto al lavoro nero, sul Piano straordinario di ispezioni in edilizia e in agricoltura e sulla collaborazione con Carabinieri e Guardia di finanza".

Dai blog