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Gran Bretagna, giro di vite sulle notti alcoliche dei giovani

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Vietata la vendita di liquori a prezzi scontati, niente alcool dopo mezzanotte e tasse sui locali aperti fino a tardi

bonfanti ilaria
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La Gran Bretagna è stata messa alle strette dal Governo britannico in merito alla vendita e al consumo delle bevande alcoliche. La proposta è stata avanzata direttamente dal Ministro dell'Interno, Theresa May, che ha deciso di rivedere l'intero sistema delle licenze per il commercio di alcolici, proibendo ai negozi di venderli a prezzi superscontati e introducendo una tassa sui locali aperti fino a notte fonda. Quest'ultima servirà a coprire le spese per ingaggiare il maggior numero di forze di Polizia nelle strade e sul territorio. Sempre secondo il provvedimento della May, inoltre, le autorità della zona potranno arrivare a far chiudere definitivamente i negozi e i bar che serviranno da bere ai minorenni e potranno decidere di vietare, solo in alcune aree o in cittadine intere, il consumo delle bevande alcoliche dopo la mezzanotte. Un coprifuoco che rappresenterebbe, dunque, una soluzione diametralmente opposta alle licenze, concesse e introdotte dal partito dei Laburisti nel 2005, per l'apertura dei locali di 24 ore su 24, una liberalizzazione con cui speravano di combattere il fenomeno del "binge drinking", ossia del bere tanto e in fretta al puro scopo di ubriacarsi. Secondo un rapporto dell'Istituto Nazionale contro gli abusi alcolici, il "binge drinking" corrisponderebbe, in concreto, al consumo di cinque e più bicchieri di fila per gli uomini e di quattro e oltre per le donne. E per i funzionari della sanità pubblica si tratta di un vero e proprio problema di "salute pubblica", come dimostrerebbero risultati di uno studio condotto su acuni studenti delle scuole superiori di Inghilterra, Scozia e Galles. Dai dati raccolti emergerebbe che più della metà dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni hanno dichiarato di essersi scolati più di sei bicchieri alcolici alla volta. E 2 studenti su 5 hanno confessato di aver sperimentato il metodo del "bere allo scopo di ubriacarsi". Non sono rassicuranti nemmeno i risultati comunicati dal Dipartimento americano della Sanità che rivela una situazione sconcertante. Sono circa 10milioni e 400mila gli adolescenti che, tra i 12 e i 18 anni, fanno uso di alcool e, tra questi, ben 5milioni solitamente scelgono bevande alcoliche per arivare allo sbando più completo.

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