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Abruzzo, quattro arresti per tangenti post terremoto

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Politici e imprenditori finiscono sott'accusa per corruzione. Tra questi l'ex deputato FI Angeloni. L'assessore alla Protezione civile, indagata, si dimette

Eleonora Crisafulli
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Un'inchiesta sui lavori successivi al terremoto del 6 aprile 2009 scuote l'Abruzzo. Quattro persone, tra politici e imprenditori, sono state arrestate stamani con l'accusa di corruzione. Si tratta di Ezio Stati, ex consigliere regionale e tesoriere della Dc, il cognato Marco Buzzelli, Vincenzo Angeloni, ex deputato di Forza Italia, e Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di "Selex Service Management", società di Finmeccanica, già direttore di Telespazio. Nella vicenda sarebbe coinvolta anche la figlia di Stati, Daniela, inserita nel registro degli indagati, con conseguenze sulla giunta regionale: la Stati è infatti assessore all'Ambiente Protezione civile e rifiuti della Regione e ha rassegnato questa mattina le dimissioni dall'incarico. L'indagata - Il procuratore Alfredo Rossini, titolare dell'inchiesta, parla di "favori e utilità ricevuti per aver compiuto attività contrarie ai compiti e ai doveri connessi alla funzione pubblica ricoperta". Secondo l'accusa "il quadro probatorio che emerge appare incontestabile considerato che vi sono prove evidenti dei 'doni' e delle utilità che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale e alle persone a lei vicine al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma 2009. Le indagini sono tuttora in corso e allo stato degli atti non sono indagati altri soggetti con incarichi rilevanti nell'ambito regionale e della Protezione civile nazionale".

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