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Google cestina il progetto Wave

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Il servizio, che avrebbe dovuto rivoluzionare le mail, sarà eliminato entro la fine del 2010. "L'accoglienza è stata ben al di sotto delle nostre aspettative"

bonfanti ilaria
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Avrebbe dovuto letteralmente rivoluzionare la comunicazione online e, invece, è stato gettato nel cestino. Il progetto Google Wave 1, lanciato dal motore di ricerca, nel maggio 2009, non sarà più sviluppato. Attraverso un comunicato coinciso, la compagnia di Mountain View ha così annunciato l'interruzione dei lavori su Wave. La motivazione è più semplice del previsto e, con ogni probabilità, era, da tempo, sotto l'occhio di tutti: sono in pochissimi a utilizzare "l'onda" di Google. E i pochi utenti che lo fanno, potranno beneficiarne fino al termine dell'anno 2010. Oltre questa data alcune parti di Wawe saranno integrate con altre applicazioni di Google che non sono ancora state comunicate. "Non è andata come avremmo voluto e l'accoglienza è stata sotto le nostre aspettative" ha ammesso Google. E, nei blog tecnologici, l'addio a Wawe è già stato definito "il flop dell'anno". La piattaforma Google Wave, pensata inizialmente come il nuovo strumento di comunicazione per il Web 2.0, giaceva ormai quasi dimenticata in versione beta dal giorno della presentazione al pubblico, nella conferenza degli sviluppatori Google I/O, a San Francisco. E, celebrata e decantata come "una rivoluzione della tecnologia moderna",  già da allora molti Webnauti si erano interrogati quale fosse effettivamente il senso del nuovo strumento. Ma, con Wave, il gigante statunitense aveva, in realtà, in mente grandi cose: un moderno successore della posta elettronica. Attraverso l'uso dell'innovativo sistema gli internauti si potevano, infatti, scambiare testi, immagini, video, musica e conversare, naturalmente il tutto avveniva in tempo reale. L'accoglienza si è però da subito rivelata troppo inferiore rispetto al previsto, come dichiarato dal responsabile tecnico di Mountain View, Urs Hölzle. Wave si sarebbe insomma rivelato troppo complesso e molto complicato da spiegare. Eric Schmidt ha visto la chiusura di Wave come parte della cultura della sua società. "Noi proviamo le cose" ha spiegato il Ceo di Google al portale tecnologico "CNet", a margine di un evento a Lake Tahoe, in California. "Celebriamo i nostri fallimenti. Questa è un'azienda dove è assolutamente ok provare a fare qualcosa di molto difficile, non avere successo, imparare e applicare quanto appreso in qualcosa di nuovo". Google Wave si sarebbe dunque potuto rivelare un "prodotto molto intelligente", ma la società è orientata a far decidere al mercato il futuro dei propri prodotti. E, al contrario, "Buzz", la funzione che permetterebbe di visualizzare, direttamente nel servizio di posta elettronica Gmail, aggiornamenti, foto, video, link pubblicati dai propri amici, proprio come avviene nelle homepage dei più famosi social network, avrebbe "superato tutte le aspettative con decine di milioni di utenti".

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