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Immigrazione e caso rom, l'Ue: "Rispettare le regole"

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Gasparri : "Stare nell'Unione non vuol dire scaricare problemi su altri Paesi", "l'Italia impari da Sarkozy"

Paolo Franzoso
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L'espulsione dei rom decisa da Sarkozy non poteva che alzare un polverone, per tanti motivi: etici, politici, sociali. Tralasciando gli aspetti etici, dal punto di vista politico è intervenuta l'Unione europea, che ha richiamato tutti gli Stati membri ad “attuare correttamente le regole europee” sull'immigrazione. Francia a parte, il ministro Maroni in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera aveva dichiarato che l'Ue dovrebbe consentire l'espulsione anche dei cittadini comunitari non in regola se non hanno reddito sufficiente e una dimora. Il portavoce della vicepresidente della Commissione, Viviane Reding ha spiegato che Bruxelles “prende nota di tali richieste” ma che le regole comunitarie vanno rispettate. A favore della proposta del ministro leghista si è schierato fin da subito Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del PdL, che già sabato dichiarava: "Maroni pone con equilibrio problemi seri. In materia di immigrazione aumenteremo la fermezza e chiederemo in Europa maggiore severità anche all'interno dell'Ue. Chi è senza dimora certa e senza leciti mezzi di sostentamento non può alimentare disagi. Stare nell'Unione non vuol dire scaricare problemi su altri Paesi. Chi strepita sbaglia”. Gasparri - "Credo che l'Europa debba discutere gli spostamenti all'interno dei propri confini da uno Stato all'altro di persone prive di una chiara dimora e di leciti mezzi di sussistenza. Norme di questo tipo valgono anche per i cittadini di uno Stato. Anche se si è italiani ma si è senza una forma di sostentamento e senza una residenza si può essere sottoposti a dei controlli. Quindi credo che l'allargamento dell'Unione Europea debba comportare un approfondimento di alcune questioni. Come quella dei Rom. La Romania li incoraggia a lasciare il proprio paese senza poi collaborare ai problemi che ne possono nascere altrove. E' una questione nuova che è nata con l'allargamento dell'Ue, che è un fatto positivo, che però deve anche comportare un approfondimento di alcune questioni". Maurizio Gasparri esprime la sua posizione sulla vicenda in un'intervista sul quotidiano online Affaritaliani.it. "La politica di Sarkozy è giusta. Anche noi in Italia ci siamo posti questo problema. E ricordo che anche dei sindaci della sinistra come Veltroni incoraggiavano, con dei soldi, il ritorno in Romania della comunità rom - afferma Gasparri -. Non devono esserci pregiudizi etnici di nessun tipo ma ci devono essere regole che valgano per tutti e che non riguardano solo la questione dei rom, anche se questione esistente da molto tempo". Per Gasparri ci sono delle regole chiare: "Chi arriva da un altro paese deve avere una casa e un lavoro. E' la stessa politica dell'immigrazione. Bisogna insomma accogliere nel nostro paese tante persone quante possono trovare una possibilità di lavoro e alloggio. Se no si dà il via libera allo sfruttamento. Questo è un problema nuovo. L'ingresso della Romania nell'Ue ha fatto sì che coloro che erano degli extracomunitari sono diventati ope legis appartenenti all'Unione Europea. Ma resta il problema. Quindi è giusto controllare e discutere in sede Europea di fronte a situazione nuove regole e criteri d'intervento. Se cambiano i contesti bisogna cambiare le regole. Ci sono 27 paesi e con l'allargamento tutte queste novità. Dipenderà dal governo decidere come muoversi. Certo è che questi nuovi problemi devono essere approfonditi", conclude Gasparri.

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