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Gheddafi a Roma: "l'Islam diventi la religione d'Europa"

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Il colonnello è atterrato ieri nella capitale. Poi ha incontrato 500 ragazze per una lezione sul Corano: tre di loro si sono convertite alla religione islamica

Tatiana Necchi
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Indossava un abito tradizionale libico il colonnello Muammar el Gheddafi giunto in Italia ieri all'aeroporto di Ciampino poco dopo le 13:30. Un tradizionale kaftano color biscotto con sopra un mantello sfumato di una tonalità più chiara. Quando non   indossa la sua divisa da colonnello il leader libico ama vestire osservando orgogliosamente i costumi del suo Paese. Il leader è giunto a Roma per celebrare il secondo anniversario della firma del Trattato di amicizia fra l'Italia e la Libia. Alla scaletta, dove prestavano servizio di rappresentanza due carabinieri in alta uniforme e un picchetto di avieri della VAM, una decina di body guard. Gheddafi, ha salutato calorosamente il ministro degli Esteri Franco Frattini, che lo ha accolto insieme all'ambasciatore libico a Roma Hafed Gadur. Quindi ha percorso su un tappeto rosso i pochi metri che lo separavano dalla palazzina. Davanti alla transenna con fotografi e cine operatori si è fermato sorridendo e salutando con gesti delle mani. Subito dopo il corteo ha lasciato l'aeroporto di Ciampino scortato da una staffetta delle forze dell'ordine e dei corpi speciali di Polizia e Carabinieri. Con un secondo aereo atterrato pochi minuti dopo è sbarcata la folta delegazione che accompagna a Roma il leader libico. Per oggi pomeriggio è previsto il primo appuntamento ufficiale del leader libico. Gheddafi e il Premier Silvio Berlusconi sono attesi all'inaugurazione all'Accademia Libica, di una mostra fotografica sulla storia della Libia. In serata il cuore dei festeggiamenti per l'anniversario del Trattato di amicizia, alla caserma dei carabinieri "Salvo D'Acquisto" di Tor di Quinto: 30 cavalli berberi purosangue sono sbarcati in giornata con altri due voli speciali atterrati a Fiumicino e oggi apriranno, davanti ad oltre 800 invitati, uno spettacolo equestre che sarà chiuso dalla figure del celeberrimo Carosello dei Carabinieri. Poi il Premier offrirà al suo ospite l'Iftar, la cena che spezza il digiuno imposto ai musulmani dal mese del Ramadan. «L'Islam dovrebbe diventare la religione di tutta Europa» e il primo passo per l'islamizzazione dell'Europa sarà l'ingresso della Turchia nell'Ue. Sono queste le parole pronunciate dal colonnello ieri nell'Accademia libica di Roma davanti a 500 ragazze convocate per una lezione sul Corano distribuendo anche le copie e invitando le giovani a convertirsi. E pare che ciò sia accaduto. Alessandra, una ragazza presente, ha affermato: «Tre ragazze con il velo si sono convertite con un rito davanti a Gheddafi. Hanno pronunciato una formula». Le tre convertite, poi, sono uscite tra le ultime senza, però, rilasciare dichiarazioni. Alle giovani il leader libico nella sua lezione, ha parlato della visione della donna nell'Islam e del rapporto di amicizia tra Italia e Libia. Una ragazza all'uscita ha commentato: “Gheddafi è stato molto gentile, ci ha parlato del Corano e mi ha fatto un'ottima impressione". Non è mancato, però, qualche malumore tra le presenti: due ragazze se ne sono andate minacciando di denuncia i giornalisti che chiedevano spiegazioni circa la loro “fuga”. La prima volta in Italia per Gheddafi risale al 10  giugno 2009. In quell'occasione sfoggiò una divisa libica su cui era cucita una foto risalente ai tempi della colonizzazione italiana della  Libia. La foto, scattata nel 1931, ritraeva Omar Al Muktar, noto come "Leone del deserto", eroe libico e leader della resistenza alla colonizzazione. L'occasione della seconda visita arriva con il vertice  del G8 che si è svolto a luglio del 2009 nella città dell'Aquila,   neanche un mese dopo. Il colonnello vi partecipò come presidente di turno dell'Unione Africana e, nel suo discorso, lodò il ruolo dell'Italia nel continente. L'evento memorabile della visita fu la sua stretta di mano con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, la prima da decenni tra leader dei due paesi. La terza visita risale a metà novembre 2009, per il vertice della Fao. Anche in quel caso i riflettori dei media furono tutti puntati sul colonnello, che tuttavia ebbe gioco facile, vista la defezione di molti altri leader mondiali.

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