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Obama è pro Islam per il 52% dei repubblicani

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Il sondaggio sulla rivista Newsweek: per il campione intervistato il presidente vuole imporre l'Islam nel mondo

Roberto Amaglio
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Sarà per la sua posizione liberale sulla costruzione della Mecca nelle prossimità di Ground Zero o sarà per la sua politica estera decisamente meno aggressiva di quella del suo predecessore George W. Bush; sarà forse sulle origini keniane del padre (dove comunque i mussulmani sono una minoranza). Tuttavia, secondo un nuovo sondaggio a cura del Princeton Survey Research Associates International, per un Repubblicano su due il presidente americano Barack Obama "condivide l'obiettivo dei fondamentalisti musulmani di imporre la legge islamica in tutto il mondo". Il sondaggio – Diffuso dalla rivista Newsweek, il testinaggio mira a fare luce su come gli elettori americani considerino i rapporti tra il titolare della Casa Bianca e la religione di Maometto. E i risultati sono eclatanti, anche perché raccolti tra l'elettorato repubblicano: il 14% degli elettori repubblicani si dice sicuro che Obama sia vicino a queste istanze estremiste. Per il 38% di questo stesso campione, invece, tutto ciò è probabilmente vero. Solo il 33% ritiene che questi sospetti sono probabilmente falsi e appena il 7% è certo che sono fantasie. Il rimanente 8% non ha capito la domanda, o non ha voluto rispondere. La tolleranza di Obama nei confronti dell'islamismo (sempre più mal gradita) è certificata anche da un'altra domanda. Ad esempio, secondo il 59% dei repubblicani, Obama "favorisce gli interessi dei musulmani rispetto a quelli delle altre minoranze presenti negli Usa”. A tal proposito, solo il 34% degli elettori del partito di John McCain crede che il presidente abbia trattato la questione dell'Islam “generalmente in modo equo". Sicuramente dati di parte all'interno della fazione avversa. Tuttavia anche diversi elettori indipendenti potrebbero nutrire le stesse perplessità. A tal proposito, il discorso di domani sera sul ritiro delle truppe americane dall'Iraq potrebbe far aumentare il numero di chi ritiene troppo morbida la linea del Presidente statunitense.

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