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Vuvuzela bandite dagli stadi europei

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Secondo la Uefa le note trombe sudafricane cambierebbero l'atmosfera, "affogando le emozioni dei tifosi e distogliendo le attenzioni dalla partita"

Eleonora Crisafulli
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Chi sperava di poter portare la vuvuzela sugli spalti degli stadi europei, dopo gli ultimi Mondiali di calcio, resterà certamente deluso. Ma le folkloristiche trombette sudafricane che hanno fatto da colonna sonora alle partite estive sono state bandite dalle competizioni continentali. A imporre il divieto è la Uefa che ha agito nel rispetto della cultura e del calcio europero. Come si legge sul sito ufficiale, la confederazione ha già informato le sue 53 affiliate e motivato così la scelta:  “Gli ultimi Mondiali sono stati caratterizzati dal suono diffuso e costante delle vuvuzela utilizzate dai tifosi sugli spalti. Nel contesto specifico del Sudafrica, le vuvuzela aggiungono un tocco di sapore locale e folclore, ma la Uefa pensa che l'utilizzo esteso di questo strumento non sarebbe appropriato in Europa, dove il continuo suono in sottofondo verrebbe enfatizzato”, si legge. “La magia del calcio consiste nel continuo scambio di emozioni tra campo e tribune, da dove il pubblico può trasmettere una vasta gamma di sentimenti ai giocatori. Secondo il punto di vista della Uefa, però, le vuvuzela cambierebbero totalmente  l'atmosfera, affogando le emozioni dei tifosi e distogliendo le   attenzioni dalla partita”. Quindi, "per evitare rischi di effetti negativi negli stadi dove si giocano gare di competizioni Uefa e per proteggere  la cultura e la tradizione del calcio europeo - canzoni, cori, etc" -  la  confederazione presieduta dal francese Michel Platini "ha deciso con effetto immediato che le vuvuzela non potranno essere portate all'interno degli stadi dove si giocano gare di competizioni Uefa".

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