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Bossi: "Per ora niente voto anticipato"

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Intanto i cofondatori del PdL e i parlamentari di area Dc-Psi dopo una riunione hanno chiesto un incontro col Premier

Tatiana Necchi
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Porte chiuse alle urne. «No, per adesso il voto non le vedo»: con poche parole il Senatùr spiega, in una intervista a Radio Montecarlo, che non pensa si possa andare alle elezioni anticipate. Bossi, ancora una volta, conferma il suo ruolo di mediatore nella partita tra  il premier e il presidente della Camera ricordando che il governatore del Piemonte, Roberto Cota, ha già incontrato l'ex leader di An. Il leader della Carroccio, che questa sera parlerà alla festa della Lega a Torino, si dice soddisfatto per la riforma federalista: «La attuiamo comunque, l'abbiamo messa in cassaforte», dice specificando che per quanto riguarda i rapporti tra Fli e PdL, di non aspettarsi niente al momento da Fini. E a tal riguardo aggiunge: «Stiamo aspettando di sentire che cosa dice a Mirabello». Poi a chi gli ha chiesto considerazioni sul discorso del Presidente della Repubblica Napolitano, sull'evoluzione più benigna dei rapporti all'interno della maggioranza, Bossi osserva: «Io sarei più cauto». Intanto, mentre tutti attendono domenica per il discorso del Presidente della Camera Gianfranco Fini, nell'incontro dei cofondatori del PdL e i parlamentari di area Dc-Psi, tra Rotondi-Giovanardi-Pionati e Lucio Barani, si è deciso di chiedere un incontro con il Premier Belrusconi per sottoporre alcune questioni, in particolare se intende confermare l'esperienza del PdL attraverso il tesseramento e l'elezione dei dirigenti locali così come da lui affermato nell'ultima direzione del partito o se, viceversa, intende superare tale esperienza con un nuovo modello organizzativo. Ma ci sono anche altre questioni da sistemare: ad esempio si vuole sapere se, oltre agli amici di Alleanza Nazionale, anche coloro che provengono dagli altri partiti fondatori, compreso l'Adc di Pionati, abbiano piena legittimazione di presenza ai vari livelli decisionali del partito. "Sulla base delle risposte di Berlusconi - avvertono gli esponenti del Pdl - si aprirà il confronto, che troverà un momento di sintesi anche in occasione dei tre appuntamenti di Roma (2 ottobre), Saint Vincent (8-9-10 ottobre) e di Salerno (20-21 novembre), per stabilire, fermi restando il forte appoggio e la lealtà al governo, quale ruolo queste culture politiche devono avere nel centro-destra".

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