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Bonanni: "Se quel bengala mi colpiva, mi ammazzavano"/ Guarda il video

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Dopo le contestazioni di Torino, il segretario della Cisl punta il dito contro coloro che esasperano i toni: "Ce l'ho con la Fiom, con certi ambienti di sinistra". Denunciata la figlia di un pm

Eleonora Crisafulli
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E' ancora aperto il dibattito sulle tensioni alla festa del Pd di Torino, il giorno dopo la violenta contestazione al segretario della Cisl Raffaele Bonanni. A mente fredda il sindacalista abruzzese dice: "Ci hanno proprio provato a farmi male. Se mi prendevano in faccia, con quel bengala, mi ammazzavano". E in un'intervista alla Stampa attacca coloro che esasperano i toni della dialettica, la Fiom che "non discute con nessuno, non rispetta mai l'opinione della maggioranza dei lavoratori. Ce l'ho con la Fiom, con certi ambienti di sinistra. Ce l'ho anche con coloro che in questi giorni stanno rincorrendo le elezioni politiche. Questa mistura pestilente porta un messaggio di violenza e irresponsabilità". I contestatori - Bonanni traccia anche il profilo dei contestatori. Il segretario della Cisl non ha dubbi: si trattava di giovani dei centri sociali, "professionisti della violenza". "Per fortuna - aggiunge - c'erano 500 militanti della Cisl, che hanno bloccato i violenti. Era appena cominciato, loro erano fuori, appena entrato sul palco hanno fatto irruzione nel tendone. Sono volate sediate, erano armati di candelotti fumogeni, e uno me lo hanno tirato addosso" e "mi ha fatto un bel buco nel giubbotto. Se mi prendevano in faccia o sui capelli, mi rovinavano. Quelle non erano parole, era violenza". Autunno di violenze - Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone teme un autunno di violenze: "Si comincia con i grillini che volevano impedire a Dell'Utri o a Schifani, e domani non si sa a chi altri, di esprimersi; si prosegue con Di Pietro che li giustifica e li incoraggia, spiegando che bisogna 'zittire' gli avversari; si arriva ai gruppuscoli che ieri potevano ferire molto gravemente Raffaele Bonanni". Per Capezzone "è in atto una deriva pericolosa - ha proseguito - e tutti dovrebbero comprendere che, quando si percorrono queste strade scivolose, non si sa mai come e dove si possa andare a finire. Consapevolmente o no (e non so quale delle due ipotesi sia più inquietante), c'è chi sottovaluta questa deriva, o pensa - peggio ancora - di poterla cavalcare. E' un errore drammatico. Un piccolo gruppo, ma organizzato e desideroso di puntare sulla violenza, può sempre tentare di approfittare di queste zone grigie, magari sperando in un incidente, in una reazione delle forze dell'ordine, in una situazione di caos...".   La figlia del pm - Intanto è stata denunciata per lancio di oggetti pericolosi, danneggiamento aggravato e accensioni pericolose la giovane identificata ieri nel corso della contestazione: sarebbe stata lei, anche secondo le immagini scattate durante il blitz, a lanciare il fumogeno. Altre persone che hanno partecipato alla contestazione sono in via di identificazione. La ragazza, Rubina Affronte, 24 anni, di Firenze, è figlia del pm Sergio Affronte, in servizio alla procura di Prato. E' già stata denunciata in passato per invasione di terreni ed edifici.

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