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Ocse: "In Italia Pil a -0,3%. Ultimi nel G7"

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Nel bollettino mensile la Banca centrale europea annuncia una ripresa moderata e punta sul rilancio del lavoro. Sacconi: "Ritoccheremo la cedolare sui salari"

Eleonora Crisafulli
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Dopo la valutazione positiva della Bce sulla ripresa economica in zona euro, arrivano per i conti italiani le stime negative dell'Ocse. L'Italia nel terzo trimestre di quest'anno potrebbe registrare un calo dello 0,3% su base trimestrale annualizzata.  L'organizzazione si riserva tuttavia un margine di errore di un punto e mezzo percentuale. L'Italia sarebbe così l'unico Paese dei G7 a registrare un Pil in retrocessione per il periodo luglio-settembre 2010. Nel quarto trimestre l'Ocse vede per l'Italia, sempre su base trimestrale annualizzata, un ritorno alla crescita dello 0,1%: il Paese rimane però in coda rispetto agli altri sei grandi. Salari flessibili - Per la Banca centrale europea occorono "profonde riforme tese a potenziare la crescita della produttività" e salari più flessibili nei Paesi che hanno perso competitività e soffrono di disavanzi di bilancio o commerciali. Misure simili - spiega l'istituto nel suo bollettino mensile - "dovrebbero assicurare che il processo di contrattazione dei salari ne consenta il flessibile e appropriato adeguamento alle condizioni di disoccupazione e alle perdite di competitività". Ripresa moderata - Dalla Bce arrivano notizie positive sulla ripresa economica nella zona euro. Dopo una contrazione del 4% nel 2009, la crescita annua del Pil  dovrebbe riguadagnare terreno pur rimanendo moderata, tra l'1,4% e l'1,8% nel 2010 e tra lo 0,5% e il 2,3% l'anno seguente. "Ci si attende che per il resto dell'anno il tasso di incremento del prodotto registri un certo calo, poiché i fattori che hanno temporaneamente favorito l'espansione nella fase iniziale della ripresa (quali le misure di stimolo fiscale, il ciclo delle scorte e il recupero dell'interscambio commerciale) dovrebbero perdere vigore". Nel lungo periodo, secondo le proiezioni, "l'attività economica evidenzierebbe un'accelerazione grazie alla ripresa delle esportazioni e a una domanda interna in graduale aumento, riflettendo gli effetti delle passate azioni di politica monetaria e dei notevoli sforzi intesi a ripristinare il funzionamento del sistema finanziario". Sacconi - "L'Italia sta crescendo allo stesso livello precedente al periodo di crisi", ha dichiarato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine di "Atreju 2010". "Sappiamo di dover stimolare la crescita, soprattutto nel Mezzogiorno, creando condizioni di contesto più competitivo. A tal proposito il Governo verificherà entro l'anno la possibilità di abbassare la cedolare secca del 10% per il salario di produttività, magari portandola all'8%. Ministro dello sviluppo economico? A me lo chiedete? Non mi occupo di questo".

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