Il Pri appoggia Silvio
Al termine di un incontro a Palazzo Grazioli, il repubblicano Nucara assicura: "Siamo in 20 e votiamo col Pdl". Il partito sudtirolese Svp invece resta "fuori dai blocchi"
I numeri per creare il cosiddetto gruppo dei "responsabili" ci sono e l'obiettivo si può raggiungere senza "iniezioni" da parte del Pdl. È quanto spiega il segretario del Pri, Francesco Nucara, al termine di un colloquio con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal quale dice di essere uscito "più ottimista di quanto sono entrato". "I numeri ci sono, mi pare che raggiungiamo la ventina senza iniezioni dal Pdl. È gente che non ha già votato la fiducia, tranne me, Pionati e quelli di Scotti". Di più Nucara non vuole dire. Il gruppo potrebbe nascere "o qualche giorno prima o subito dopo" le dichiarazione che il premier terrà in Aula il 28 settembre. Dato come capogruppo della formazione, Nucara dice che Berlusconi non gli ha offerto nulla in cambio: "Sono suo amico da 10 anni, non mi deve nient'altro, io gli devo tutto". La Svp fuori dai blocchi - Resta invece "fuori dai blocchi", la Suedtiroler Volkspartei. Dopo una riunione dell'ufficio di presidenza del partito che si è occupato dell'attuale situazione politica a livello nazionale, il segretario Richard Theiner ha annunciato che "la Svp non cambierà la sua linea politica a Roma" e "anche in futuro deciderà di volta in volta sulle indicazioni di voto dei suoi parlamentari. Il nostro unico criterio è quello delle ripercussioni per l'Alto Adige. Sono auspicabili contatti diretti con Roma, indipendentemente da fatto di chi sia al governo". Accordo Pdl-Fli sulla giustizia - Secondo quanto anticipato dal Tg La7 diretto da Enrico Mentana, sarebbero sempre più avanzate le trattative tra pidiellini e finiani sulla giustizia. Un accordo che dovrebbe evitare proprio che i finiani facciano mancare i voti al governo. Oggi i giornalisti di La7 hanno scovato il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il braccio destro di Gianfranco Fini, Italo Bocchino, nascosti in un bar. Loro non hanno voluto sbilanciarsi (il colloquio è durato più di un'ora), ma sembra che oggetto del lunghissimo incontro sia stato proprio il tema della giustizia e del processo breve. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato dal direttore Maurizio Belpietro a Mattino 5, ha ribadito ancora una volta le sue intenzioni. Si andrà avanti, forti dell'alleanza con Bossi ed escludendo un allargamento della maggioranza all'Udc di Casini. "La maggioranza resterà quella che gli italiani hanno votato. I cosiddetti finiani hanno dichiarato di voler essere leali con gli italiani e di voler rispettare il programma che abbiamo presentato tutti insieme ai cittadini e sul quale abbiamo ricevuto il mandato a governare. Quindi su questo punto, lo ripeto, sono assolutamente sicuro". Dal palco di Atreju 2010 il Cavaliere aveva spiegato: "Dobbiamo andare avanti e farlo con grande determinazione. Per dirlo chiaro, non credo che i parlamentari che abbiano aderito alla nuova formazione che fa capo a Fini vogliano venir meno all'impegno preso con gli elettori. Ciascuno di loro sarà leale anche al simbolo del Pdl su cui è scritto il nome di Silvio Berlusconi. Abbiamo un programma, i cinque punti che porteremo in Parlamento, presenteremo una risoluzione che dovrà essere votata e vi dico che ci sarà una grande maggioranza. I circa 30 deputati di Fli sono nel gruppo perché hanno pagato un debito di riconoscenza nei confronti di chi li ha invitati in lista. E questa loro decisione per un verso è apprezzabile. Ma ora devono essere leali agli elettori e al Pdl", ha detto Berlusconi, dichiarandosi certo della lealtà dei fedelissimi di Fini. I centristi con me- Il premier non ha escluso poi l'appoggio al governo da parte dei centristi. "Ci sono situazioni nel centro dello schieramento in evoluzione. Non credo che alcun partiti possano continuare a non scegliere'' o ''a mettersi in un'altra formazione che non avrebbe alcuna possibilità '' di concorrere alla guida del Paese. "Molti parlamentari delle formazioni centriste potrebbero sostenere il governo anche in dissenso dal loro leader". Casini risponde- Ma il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ribadisce che il suo partito non è interessato a entrare in questa maggioranza né in questo governo e chiede al presidente del Consiglio di dimettersi: solo così si potrà riaprire un dialogo per quel governo di responsabilità che i centristi chiedono da mesi. L'ex presidente della Camera tuttavia non nasconde ai suoi la convinzione che si andrà al voto in primavera tanto che ripete più volte che l'operazione del premier per raggiungere una maggioranza di 316 deputati alla Camera, senza l'apporto dei finiani, sia solo una tattica per poi tornare a dire che con certi numeri non si può governare. Con la Lega siamo oltre il 50 per cento. ''La Lega è un alleato solido'' e con loro ''siamo oltre il 50%'' e i ''sondaggi mi vedono oltre il 60% di apprezzamento''. Ministro dello sviluppo? Non troverà lavoro arretrato. "Sono fiero di quello che ho fatto: più di trecento provvedimenti da ministro dello sviluppo economico. Ho impostato bene le cose per il prossimo ministro che non troverà lavoro accumulato", ha detto il premier. L'investitura di Marina - "In questo partito, di vecchi solo io basto e avanzo: largo a giovani e donne". Parlando ad Atreju Berlusconi ha anche affrontato il tema dell'organizzazione interna al partito. Il premier ha anticipato l'intenzione di voler "creare dei team, delle cellule, che un mese prima del voto facciano dei test su ciò che vale la pena di comunicare agli italiani in modo da diffondere dei libri, come il libro nero sul comunismo, dei film come 'Urla nel silenzio' e anche di lavorare nei gazebo". Berlusconi ha aggiunto: "Io sogno un partito di giovani diffuso sul territorio, giovani che possano essere anche i difensori del voto nelle sezioni". Dietro la frase "largo ai giovani e alle donne" potrebbe nascondersi un'investitura alla figlia Marina, che secondo indiscrezioni si starebbe preparando a seguire le orme del padre. Inoltre, il premier ha parlato di una "campagna per l'iscrizione su internet e sui mezzi di informazione". Intervenendo a Mattino 5 il premier si è soffermato sulla doppia immagine che appare sulla stampa: "Ci sono due Berlusconi: c'è quello cattivo e impresentabile che si trova sui giornali italiani, che sono quasi tutti di sinistra, e quello apprezzato statista, che viene elogiato nei vertici internazionali per il suo passato da tycoon e per aver dimostrato di saper lavorare bene". Berlusconi ringrazia in particolare l'ex premier britannico Tony Blair per averlo elogiato nella sua biografia: "Ho un ottimo rapporto con tutti i leader internazionali. Blair ha scritto su di me ciò che tutti mi riconoscono, dopo avermi conosciuto".