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Donna freddata a Napoli. Presi i due killer

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Alberto Amendola e Giuseppe Avolio gli esecutori materiali. Ora si cerca il movente e il mandante

Tatiana Necchi
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Sono stati arrestati Alberto Amendola di 26 anni e Giuseppe Avolio di 21, ritenuti gli esecutori materiali del delitto di Teresa Buonocore, la donna uccisa a Napoli lunedì scorso. I due sono accusati di omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco relativo munizionamento e spari in luogo pubblico. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura, a Portici in un'area di rimessaggio di auto in via Madonnelle, la polizia ha rinvenuto un vero e proprio arsenale di pertinenza dei Perillo. Sembra così chiuso il caso di Teresa Buonocore, la donna 41enne uccisa ieri mattina mentre era in auto e transitava in via Ponte dei Francesi a Napoli. Tuttavia gli inquirenti cercheranno di capire il movente di questo brutale omicidio e, soprattutto, chi sia il mandante. Nei giorni scorsi, negli uffici della Mobile è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, un'uomo 55enne, legato da rapporti di parentela con la vittima. Il movente - L'uccisione di Teresa Buonocore sarebbe collegata al processo per pedofilia contro l'uomo che aveva molestato la figlia della donna e un'altra bambina. Elementi utili possono essere venuti dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e dal motorino ritrovato dagli investigatori a poca distanza dall'auto della donna. Visto che il caso sembra non essere riferibile alla criminalità organizzata, quindi, l'indagine è passata dalla Dda alla magistratura ordinaria. Agguato - Ciò nonostante le modalità dell'omicidio sembravano veramente quelle di un agguato di stampo camorristico. La vittima, infatti, è stata colpita da quattro proiettili calibro 9 esplosi a distanza ravvicinata mentre si trovava nella sua auto. Gli assassini l'hanno affiancato in moto completando l'opera con freddezza prima di sparire tra le viuzze partenopee.

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