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Animalisti contro la Lazio: "No al volo dell'aquila"

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La Lav si oppone allla proposta del presidente Lotito: "Possibile il reato di bracconaggio"

Eleonora Crisafulli
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"La S.S. Lazio annuncia il volo di un'aquila sullo stadio Olimpico per ogni partita della squadra. È vietato dal regolamento del Comune, possibile il reato di bracconaggio. Intervengano il corpo forestale e la polizia. Dalla prossima partita in casa della Lazio, mercoledì prossimo sullo stadio Olimpico, la Società Sportiva ha annunciato che sarà fatta volteggiare un'aquila affittata appositamente dalla squadra portoghese del Benfica". A protestare contro il club biancoceleste sono gli animalisti della Lav "contrari per chiari motivi etici ma anche perché si tratterebbe di un'esibizione illegale in base al Regolamento del Comune di Roma per la tutela degli animali". Il testo vieta "l'esposizione di volatili selvatici e qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l'utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche, nonché per il potenziale reato di bracconaggio visto che l'animale predatore addestrato potrebbe uccidere altri uccelli in un ambito vietato come quello urbano", ha detto Gianluca Felicetti, presidente dell'associazione. Inoltre deve essere verificato se l'animale è entrato in Italia con le necessarie certificazioni e se viene detenuto secondo le norme minime vigenti. La lunga serie di controindicazioni all'iniziativa dovrebbe indurre la società "ad incentivare la presenza dei tifosi allo stadio con altre iniziative, ad aiutare le aquile minacciate dalla caccia illegale, dalla violazione delle aree protette e dall'inquinamento, quei simboli di libertà e fierezza che sono proprio il contrario di un animale addestrato, legato, e dei valori storici della S.S.Lazio". La Lav chiede quindi l'intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciale e Municipale "a tutela delle norme in vigore".

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