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Bossi contro la capitale: "I romani sono porci"

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Dopo le critiche, il Senatur precisa "era una battuta, ma mi pare si sentano in colpa". Il Pd: pronta una mozione di sfiducia individuale

Tatiana Necchi
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Il leader del Carroccio, Umberto Bossi non rinuncia alla polemica contro Roma. Ieri sera, in occasione di una manifestazione per la selezione di partecipanti a Miss Padania a Lazzate, il Senatur ha sferrato un nuovo attacco alla capitale: «Basta con la sigla Spqr, senatus populusque romanus... io dico: sono porci questi romani».  Quanto al Gran Premio di Formula 1, Bossi non ha dubbi: «I romani se lo possono dimenticare, Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe...». Arrivano le prime repliche: «Definire sprezzantemente come porci i cittadini della capitale italiana, così come qualsiasi cittadino italiano, è inammissibile e soprattutto è assolutamente grave che questo insulto esca dalla bocca di un ministro come Bossi - dice Silvana Mura deputata di Idv - Staremo a vedere se ci sarà qualcuno nel governo e nella maggioranza, o almeno in Campidoglio che avrà il coraggio di rispondere a Bossi come si deve, a meno che qualcuno non voglia interpretarlo come un complimento visto che alla Lega i maiali piacciono tanto come dimostra il porcellum, e le passeggiate antimoschee con tanto di suini al guinzaglio». Secca la risposta del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti: «Siamo stanchi delle battute di Bossi contro Roma e i romani. Il leader della Lega piuttosto che fare il comico dovrebbe svolgere il suo compito di ministro, soprattutto in un periodo difficile e delicato come quello che il nostro Paese sta vivendo ormai da mesi - scrive in una nota - In piena crisi e con la disoccupazione giovanile al 30% Bossi come esponente del Governo dovrebbe occuparsi dei problemi del paese e non intrattenerci con battute prive di spirito che non fanno ridere nessuno e che rivelano solo il suo odio feroce nei confronti della Capitale». Non si sono potuti esimere dal commentare nemmeno il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e la governatrice Renata Polverini. "Scriverò al premier per chiedere un atteggiamento più consono al ruolo di Roma Capitale", ha detto il primo cittadino romano. "Da parte del Governo ci sia una presa di distanza da parole offensive che vanno oltre il solito folklore", ha invece replicato l'ex sindacalista. Mozione di sfiducia - Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd, non si ferma alle critiche e in una nota annuncia una mozione di sfiducia individuale, che l'Idv prontamente sostiene: le parole del ministro "hanno superato ogni soglia di tollerabilità e anche nelle reazioni non si può continuare a catalogarle nella categoria delle parole sfuggite o di cattivo gusto ma bisogna recuperare la capacità di reagire nelle sedi istituzionali proprie quando un ministro della Repubblica offende lo Stato, le istituzioni e il ruolo stesso che ricopre pro-tempore. Ne abbiamo parlato con Bersani e Anna Finocchiaro questo pomeriggio e domani mattina proporrò alla presidenza del gruppo di presentare una mozione di sfiducia individuale al ministro Bossi. In questo modo l'aula e ogni singolo parlamentare di maggioranza e di opposizione dovranno pronunciarsi individualmente con l'appello nominale sulla conciliabilità delle parole di Bossi e il suo ruolo di ministro". La precisazione di Bossi  - In serata, nonostante la polemica non si sia ancora placata, Bossi è tornato sull'argomento. E deciso a non rimangiarsi quanto detto, ma pronto a smussare un po' i toni, ha dichiarato: "la mia era s0lo una battuta, ma dalle reazioni  che vedo mi pare che si sentano in colpa".

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