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Burqa, disegno di legge per vietarlo

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L'ha proposto Isabella Bartolini. Divieto di cittadinanza e 30mila euro di multa a chi impone alle donne l'uso del velo integrale

carlotta mariani
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Divieto del burqa anche in Italia. È la proposta di Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Popolo della Libertà per vietare questo indumento nei luoghi pubblici. Si prevedono sanzioni da 300 a 500 euro, commutabili nell'obbligo di prestare servizio non retribuito in attività sociali e culturali. Il progetto di legge introdurrebbe il reato penale e la negazione della cittadinanza italiana a tutti coloro che obbligano le donne a coprirsi con il velo integrale. In più un anno di reclusione e una multa di 30mila euro. "Il velo integrale è simbolo dell'inaccettabile condizione di segregazione delle donne islamiche, totalmente incompatibile con i principi di uguaglianza tra uomo e donna e di pari dignità sanciti dalla nostra Costituzione e condivisi da tutti i paesi democratici” ha spiegato la Bertolini. Il progetto andrebbe a modificare la normativa 152/75 sul divieto di indossare indumenti che rendono difficoltoso il riconoscimento delle persona in pubblico, inserendo un esplicito riferimento al burqa e al niqab, oltre a tutti gli accessori di qualsiasi origine etnica e culturale, che coprono integralmente il volto. Secondo il comitato per l'Islam italiano, un collegio del ministero dell'Interno, il divieto è giusto “ma omettendo nella legge ogni riferimento alla religione o all'Islam”. Il parere è stato scritto dal titolare del Viminale Roberto Maroni in una nota trasmessa alla commissione Affari Costituzionali della Camera. “Il comitato, – ha precisato il ministro –  rilevato che l'uso del burqa e del niqab non costituisce adempimento di un obbligo religioso, secondo il Corano e secondo l'opinione prevalente della dottrina giuridica islamica, suggerisce di disciplinare la materia facendo riferimento esclusivo a profili di ordine pubblico”. "La riconoscibilità delle persone - si legge nella nota - deve essere garantita, tanto più a fronte del rischio internazionale collegato al terrorismo”. Il consiglio è “deconfessionalizzare la legge” per non alimentare polemiche come successo in Francia.

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