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Bandito Giuliano, al via la riesumazione

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L'operazione è stata disposta nell'ambito della nuova indagine, aperta dalla Procura di Palermo

tiziano vanni
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E'cominciata la riesumazione della salma del bandito Giuliano (nella foto). Le operazioni sono state disposte nell'ambito della nuova indagine sulla morte di Giuliano aperta dalla Procura di Palermo. Il dna che verrà prelevato dai resti, sepolti nella cappella di famiglia, verrà confrontato col Dna dei familiari ancora in vita di Giuliano per stabilire se quello sepolto è proprio il bandito. Struttura ossea - "La struttura ossea di Salvatore Giuliano pare ben conservata". A dichiararlo sono alcuni investigatori presenti alla riesumazione della salma del bandito. Al cimitero di Montelepre è stata portata una nuova bara in cui i resti verranno deposti per essere poi portati nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo per l'esame del Dna. La vecchia bara giace accanto alla cappella di famiglia. Ai lati ha dei fregi colorati. Cimitero sotto assedio della stampa - Il piccolo cimitero di Montelepre è assediato da decine di giornalisti che attendono l'avvio delle operazioni di riesumazione della salma del bandito Giuliano seppellito in una cappella del camposanto. A breve, su disposizione del sindaco, il pubblico dovrà lasciare il cimitero per consentire ai pm e ai medici legali di riaprire la tomba di Turiddu per scoprire se quello sepolto a Montelepre sia proprio Giuliano. Un dubbio su cui i pm di Palermo, che hanno aperto un' indagine per omicidio e sostituzione di cadavere, vogliono vedere chiaro. Il sospetto, infatti, è che quello seppellito nel cimitero del paesino sia il corpo di un sosia, messo apposta per consentire a Giuliano, ricercato dai carabinieri, di scappare per lasciare l'Italia. Il nipote del bandito Giuliano - "Da familiare mi auguro che quello sepolto nel cimitero di Montelepre non sia mia zio Salvatore Giuliano. Spero che lui sia fuggito e sia riuscito a rifarsi una vita - poi continua - non so con quale dei familiari ancora in vita - ha aggiunto - sarà effettuato il confronto con il dna ricavato dai resti. A me ancora non è stato chiesto nulla".

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