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Iraq, Mosca chiede un'inchiesta sui crimini denunciati da Wikileaks

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I documenti del Pentagono pubblicati dal sito proverebbero le torture e le uccisioni di civili iracheni da parte dei soldati Usa

Eleonora Crisafulli
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Dopo aver pubblicato i documenti  riservati del Pentagono sulla guerra in Iraq, creando scompiglio nel dipartimento della difesa americana, Wikileaks agita anche l'amministrazione russa. In particolare il Ministero degli Esteri ha chiesto alla leadership statunitense di avviare un'indagine approfondita sulle presunte uccisioni di civili iracheni da parte di soldati americani denunciate dal sito: "Le prove di uccisioni di civili, torture e umiliazioni dei detenuti, di cui, secondo i media, il comando militare statunitense era a conoscenza, richiedono un esame approfondito", ha detto il portavoce del ministero Andrei Nesterenko nel tradizionale briefing del giovedì. Le autorità americane "sono tenute a condurre indagini approfondite, indipendenti e trasparenti su tutti questi resoconti dei media". Poi una frecciata: "Questa posizione potrà dimostrare l'impegno americano per standard elevati in materia di diritti umani, la cui osservanza è costantemente richiesta a altri paesi". Il riferimento è alle ripetute accuse rivolte dagli States a Mosca in questi anni. Ieri Navi Pillay, alto commissario Onu per i diritti umani, aveva chiesto ai governi statunitense e iracheno di indagare sulle accuse di torture emerse dai documenti del Pentagono diffusi dal Wikileaks.

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