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Progetti di leggere

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Appunto di Filippo Facci

Eleonora Crisafulli
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Berlusconi ieri ha parlato di intercettazioni e ha annunciato che «chi ne pubblicherà il testo dovrà subire un fermo del suo media da 3 a 30 giorni», anche se non è chiaro come potrà piazzare il provvedimento se non c'è riuscito nei due anni precedenti. L'Italia dei Valori ha risposto indignata. Ora il problema è il seguente: il progetto di legge riguarda «l'oggettività dell'informazione e i confini del diritto di cronaca» e prevede anche il «decreto cautelare di rettifica» oltreché la rilettura obbligatoria dei virgolettati agli intervistati, nonché - inevitabile - un inasprimento delle pene per il reato di diffamazione. Alle testate che di tale diffamazione si macchiassero dovrebbe appunto essere imposta un'esponenziale sospensione delle pubblicazioni: più diffamazioni ergo più sospensioni, ogni volta più prolungate. Non solo: il progetto di legge prevede che si possa andare dal giudice e ottenere, nel giro di 48 ore, un articolo di senso contrario che «annulli la sentenza anticipata di condanna giornalistica». Perfetto. Il problema è che questo non è il progetto di legge di Berlusconi: vi abbiamo letto il testo di un progetto di legge che Antonio Di Pietro presentò nel 1997. Per il resto, Berlusconi ha detto che i giornali «imbrogliano» e ha invitato i suoi elettori a non leggerli più. L'Italia dei Valori gli ha risposto indignata, anche se i suoi elettori i giornali non li hanno mai letti.

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