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Rifiuti: a Giugliano agguato agli agenti, 5 feriti

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Tensione alle stelle, le strade sono piene di immondizia. La Commissione Ue sta per condannare l'Italia

Eleonora Crisafulli
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La tensione non accenna a diminuire nella provincia di Napoli. Cinque poliziotti sono rimasti feriti davanti al sito di Taverna del Re a Giugliano, che negli ultimi giorni è diventato il centro delle proteste. I feriti sono quattro agenti del Reparto Mobile e un funzionario della Digos, che ha ricevuto una pietra in testa. Secondo la ricostruzione fornita dalla Questura di Napoli, le forze dell'ordine avrebbero subito un vero e proprio "agguato": i manifestanti, infatti, avrebbero lanciato sassi e masserizie varie (tra cui alcune sedie) in direzione degli agenti. Le prime notizie, inoltre, non riportano feriti tra i manifestanti. La tensione sarebbe salita alle stelle nel momento in cui le forze dell'ordine hanno effettuato una carica, mettendo in fuga i molti ragazzi presenti, in vista dell'imminente arrivo dei camion per sversare. A Giugliano avevano sversato 17 mezzi, e prima di questo episodio il presidio di manifestanti si era infoltito ma non si erano registrati incidenti. La situazione a Terzigno - Le strade di Napoli restano invase dai sacchetti e la situazione è se possibile più grave in provincia. A Terzigno restano i presìdi dell'ala più intransigente dei manifestanti: dicono no alla riapertura di Cava Siri perchè non si sentono rassicurati rispetto ai livelli di inquinamento. Secondo alcune indiscrezioni giunte dai dimostranti, in nottata potrebbe verificarsi un  ennesimo assalto agli autocompattatori. A Terzigno hanno scaricato finora 23 camion, ma intorno all'1,30 un gruppo di manifestanti ha isolato un autocompattatore, ha costretto l'autista a scendere e ha dato fuoco al mezzo. Nessun problema nello sversatoio napoletano del quartiere di Chiaiano. Italia vicina alla seconda condanna da Ue - Secondo fonti dell'Unione europea, inoltre, la Commissione starebbe per emanare la seconda condanna nei confronti del nostro Paese per la gestione dei rifiuti. La Commissione, infatti, ha ribadito di non vedere nulla di nuovo rispetto al 2007, quando partì la prima procedura d'infrazione di Bruxelles (dopodichè arrivò, il 4 marzo scorso, la condanna della Corte europea di Giustizia). La Commissione, in vista del nuovo dossier sui rifiuti in Italia, a questo punto potrebbe essere costretta a chiedere una seconda condanna. Poche ore prima sempre la Commissione di Bruxelles aveva ribadito la sua "preoccupazione" e rinnovato l'appello a prendere "azioni immediate". A farsi portavoce era stato Janez Potocnik, commissario per l'Ambiente, che ha incontrato il ministro Stefania Prestigiacomo a margine di una conferenza stampa: "Ho avuto un breve incontro con il ministro italiano, con cui ho discusso dell'argomento. Non ho intenzione di aggiungere altro alle cose che abbiamo sottolineato nella nostra dichiarazione. Siamo preoccupati e crediamo che debbano essere prese alcune azioni immediate per cambiare la situazione sul terreno. Stiamo monitorando attentamente la situazione. Manderemo esperti sul terreno per valutare la situazione".

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