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Il Copasir chiama Berlusconi

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D'Alema, presidente del Comitato sui servizi segreti, sentirà il premier "sul tema sicurezza". Bossi: "Vuole farsi notare". Il Pdl: "No a strumentalizzazioni"

Eleonora Crisafulli
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Dopo il clamore del caso Ruby, il presidente del Copasir Massimo D'Alema convoca il premier Silvio Berlusconi. "A occuparsi della sicurezza del presidente del Consiglio - ha spiegato D'Alema - sono i servizi segreti e noi intendiamo tornare su questo tema e riteniamo che sarebbe giusto sentire, su questo e altri temi, il presidente del Consiglio". Il Comitato  di controllo sui servizi segreti vuole accertarsi che le residenze del Cavaliere, da giorni al centro di indiscrezioni su feste ed equivoci incontri, siano sicure. Nella richiesta inoltre non ci sarebbe nulla di eccezionale, precisa l'ex premier di centrosinistra: "Come è noto il Copasir ha chiesto fin dalla sua costituzione di incontrare il presidente del Consiglio, ma fino adesso ciò non è stato ancora possibile". Ora "abbiamo confermato questa richiesta". Il Pdl - Ma il Pdl non ci sta. Il partito di maggioranza chiede di "non dare vita a indebite strumentalizzazioni". In una nota congiunta i rappresentanti del Pdl nel Comitato, Fabrizio Cicchitto, Giuseppe Esposito e Gaetano Quagliariello dichiarano: "Il Copasir, fra molte altre cose, al termine della seduta, ha preso atto del fatto che alcuni dei suoi componenti hanno richiesto che il presidente del Consiglio venga a riferire al comitato a proposito delle ultime vicende. Su questa richiesta sono stati espressi pareri discordi e, infine, non è stata assunta alcuna decisione. Diversa questione è l'eventuale audizione sui temi istituzionali relativi alla sicurezza nazionale, che nulla ha a che vedere con le contingenti polemiche politiche. Invitiamo pertanto fin d'ora i colleghi del Copasir a non confondere le due questioni e a non dar vita a indebite strumentalizzazioni". Lega - Per il Senatur Umberto Bossi "si vede che D'Alema vuol farsi notare" e se "ci saranno sviluppi dipende da D'Alema, da quanto vuole apparire". Rispondendo a una domanda dei cronisti, D'Alema ha manifestato "solidarietà umana" ai carabinieri che - stando a quanto riferisce il Fatto - avrebbero lamentato di essere costretti a scortare giovani donne nelle abitazioni del premier. "Le notizie di cronaca - ha premesso D'Alema - esulano dalle mie competenze. Esprimo però un sentimento di solidarietà nei confronti dei carabinieri, di cui comprendo la stanchezza".

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