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Usa, crolla l'occupazione

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Obama: "La crisi peggiorerà"

Silvia Tironi
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Il mercato del lavoro americano è in piena emergenza occupazione. Mezzomilione di posti di lavoro persi nel solo mese di novembre, peggiorrisultato da 34 anni a questa parte, da quel dicembre del 1974 in cuisi registrò un calo di 602 mila occupati. Il dato dello scorso mese(533 mila occupati in meno, a fronte dei 340 mila previsti daglianalisti) segue infatti i 320 mila posti persi a ottobre e i 403 milapersi a  settembre. Questo significa che, negli ultimi tre mesi,l'economia americana ha perso 1 milione e 256 mila posti di lavoro. Ese si considerano i primi undici mesi del 2008, il dato sale fino a superare i 2 milionidi unità. Un viatico impressionante per quel 2009 che gli analistipronosticano come l'annus horribilis dell'economia mondiale. La recessione è già costata quasi 2 milioni di posti di lavoro, spiega il presidente eletto Barack Obama, "perquesto abbiamo bisogno di un piano di ripresa economica che creialmeno 2,5 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni. È il momento di rispondere con urgenza a unacrisi che ci offre anche la possibilità di trasformare la nostraeconomia e migliorare la vita". Le previsioni di Obama per il 2009 non sono certamente rosee. Anzi, il neo presidente sostiene però che la situazione èdestinata a peggiorare prima dell'inizio di una ripresa: "Non ci sonoscappatoie veloci o facili da questa crisi, che covava da molti anni". Anche il presidente uscente, George W. Bush, commentando i datisull'occupazione, ha parlato di " Stati Uniti in pienarecessione" e si è detto particolarmente preoccupato perla situazione delle compagnie automobilistiche, e non esclude l'ipotesidi fallimenti. Allo stesso tempo ha espresso forti dubbi sugli aiutialle industrie del settore tramite i soldi deicontribuenti Bush auspica che "ilCongresso agisca la prossima settimana su questo piano ed ottenga la garanzia che i soldi dei contribuenti verranno poirestituiti se verranno versati alle compagnie".

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