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Biotestamento, i registri curati dai comuni non hanno alcun valore legale

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Circolare di tre ministeri: "Necessaria però una legge dello Stato". Il plauso del Vaticano. Ricorso di un Municipo di Roma

Andrea Tempestini
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I registri sul biotestamento creati dai Comuni sono privi di ogni efficacia giuridica. L'unico potere che può legiferare in merito, lo stabilisce l'articolo 117 della Costituzione, è lo Stato. E' chiara la circolare dei ministri della Salute (Ferruccio Fazio), del Welfare (Maurizio Sacconi, nella foto) e dell'Interno (Roberto Maroni). LA CIRCOLARE - Il testo recita: "Non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime le iniziative volte alla introduzione dei registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento. In tale quadro si potrebbe anzi ipotizzare, nel caso in cui si intenda dar comunque corso ad iniziative del genere, un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore". I tre ministri passano la palla alle Camere, perché rilevano come "la materia del fine vita rientra nell'esclusiva competenza del legislatore nazionale e non risulta da questi regolata". Che tradotto dal burocratese significa che una legge non c'è, e i Comuni non possono stabilire la linea. Una legge firmata dallo Stato, continua la circolare, però "è particolarmente necessaria perché vengono implicate anche altre materie quali la tutela della salute, della famigla e della privacy", sulle quali, viene ribadito, "il Comune non può certamente agire in assenza di disciplina". LA CHIESA - Soddisfatto il Vaticano, che con il cardinale Elio Sgreccia ha commentato: "I ministri hanno fatto bene, i Comuni non hanno infatti alcuna competenza di accogliere liste di biotestamenti finché non c'è una legge". Per il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, i registri comunali che raccolgono le intenzioni sul fine vita sono "una presa in giro dei cittadini". Contenta la Roccella, secondo cui la circolare ministeriale ha proprio il fine "di mettere in guardia le persone" dall'iniziativa. VOCI CONTRARIE - Le critiche alla circolare sono arrivate, per prime, dal Partito Democratico. Secondo Margherita Miotto, capogruppo Pd nella commissione Affari sociali di Montecitorio, è strano che "tre ministri e un sottosegretario si siano scomodati per scrivere una circolare priva di fondamento giuridico: non esiste una legge che vieti ai Comuni di raccogliere i testamenti biologici". Secondo la Miotto, "dietro l'iniziativa dei quattro si potrebbe nascondere la cattiva coscienza per i tagli alla sanità". E' scesa in campo anche Mina Welby, che ha voluto sottolineare come i registri comunali "raccolgono le volontà autografe di un soggetto, e in quanto tali devono essere valide". Secondo la Welby, infatti, "fa fede la firma del soggetto". Anche Beppino Englaro ha fatto sentire la sua voce. "Se i registri non hanno valore, dicono loro cosa lo abbia, purché la volontà dei cittadini sia rispettata anche nel momento in cui non possono più difendersi e dire esattamente cosa vogliono". Per Englaro, quello che conta "è che ci sia un documento, un registro o la tessera sanitaria, dove siano scritte chiaramente le volontà di un uomo circa il fine vita". I REGISTRI in cui vengono raccolti i testamenti biologici, dopo la morte di Eluana Englaro nel marzo 2009, hanno preso rapidamente piede in tutta Italia, in attesa che il Parlamento legiferi sulle dichiarazioni anticipate di trattamento. Tra i Comuni coinvolti nell'iniziativa, quelli di Genova, Pisa, Bologna, Lecco, La Spezia, Gorizia, Firenze e Torino. Anche dove i sindaci sono contari all'iniziativa, come a Roma, alcuni municipi, in totale autonomia, hanno inaugurato un loro registro. IL RICORSO - Lo annuncia il X Municipio di Roma, il cui presidente Sandro Medici ha definito la circolare "un atto politico discriminatorio e autocratico, e che contiene un palese errore di natura giuridica, perché alcune amministrazioni locali garantiscono la validità delle dichiarazioni".  Al registro del X Municipio romani sono iscritti circa mille cittadini che, ha spiegato Medici, "sono soprattutto anziani, ma anche giovani e coppie omosessuali".

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