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Napolitano: "Non si risana con i tagli alla cultura"

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Il Capo dello Stato prende però atto "con soddisfazione" dell'impegno di Bondi

Andrea Tempestini
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Il Presidente della Repubblica prende atto con soddisfazione delle promesse di Sandro Bondi circa i fondi Fus e il sostegno al cinema, ma bolla come "inspiegabile" la soppressione di enti quali l'Eti (Ente teatrale italiano) e avverte: "Non è con la mortificazione della cultura che si risana il bilancio in tempo di crisi". IL MONITO - "Non troveremo le nuove vie per il nostro sviluppo economico e sociale attraverso una mortificazione della risorsa di cui l'Italia è più ricca: la cultura nella sua accezione unitaria", così Giorgio Napolitano. Nella consegna al Quirinale dei premi De Sica, il Capo dello Stato ha aggiunto: "Adoperiamoci perché di ciò si convincano tutti e perché se ne traggano le conseguneze". Infine Napolitano ha invocato una approfondita riflessione "sui problemi dello spettacolo e del suo finanziamento pubblico". Il monito è arrivato il giorno successivo allo sciopero dei lavoratori dello spettacolo per protestare contro i tagli previsti al settore dall finanziaria 2011. LA REPLICA DI BONDI - Il ministro della Cultura era presente alla consegna dei premi De Sica, ed ha subito risposto a Napolitano. "Sono grato al presidente della Repubblica che ha interpretato la preoccupazione e il malessere, ma ha anche riconosciuto il mio impegno". Il ministro ha confermato il suo impegno per il cinema, affinché "vengano reintegrati gli incentivi". Per quel che riguarda l'Eti, soppresso dalla manovra, Bondi ha invece avuto toni più piccati: "Sopprimerlo è stata una misura giusta. Ci siamo fatti carico per il teatro di affidarlo alla società civile. E' stato il caso del Quirino, sarà così anche per il Duse di Bologna e la Pergola di Firenze e, infine, per il Valle di Roma". L'Eti, questa la conclusione del ministro, "era una sovrastruttura inutile. Bisogna aderire al più presto a una visione dello spettacolo che sia però sostenuto dalla società civile".

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