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Il Papa: crisi alimentare

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colpa della speculazione

Dario Mazzocchi
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In vista della Giornata mondiale della pace del 1° gennaio, Benedetto XVI ha indirizzato un messaggio ai capi di Stato e di governo dal titolo “Combattere la povertà, costruire la pace”, nel quale ribadisce che la “attuale crisi alimentare che mette a repentaglio il soddisfacimento dei bisogni di base” nasce “non tanto da insufficienza di cibo” quanto da “fenomeni speculativi” e da “carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare la necessità e le emergenze”. La "malnutrizione provoca gravi danni psicofisi alle popolazioni" continua il Papa, privando molti delle "energie per uscire, senza speciali aiuti, dalla loro situazione di povertà”. E' in questo modo che "allarga la forbice delle diseguaglianze, provocando reazioni che rischiano di diventare violente". I Paesi poveri, osserva papa Ratzinger, soffrono di una "doppia marginalizzazione, in termini sia di redditi più bassi sia di prezzi più alti", visto che il cambiamento tecnologico concentra i suoi benefici "nella fascia più alta della distribuzione del reddito" mentre i "prezzi dei prodotti industriali" crescono "molto più velocemente dei prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime in possesso dei Paesi più poveri". "Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani". Benedetto XVI ha affrontato anche la crisi finanziaria nel suo messaggio. "Una finanza appiattita sul breve e brevissimo termine diviene pericolosa per tutti, anche per chi riesce a beneficiarne durante le fasi di euforia finanziaria", è la denuncia che arriva da Roma. La "recente crisi dimostra come l'attività finanziaria sia guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune”.

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