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A regola d'Arte. La storia di Ferragamo in mostra a Firenze

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In Toscana, fino al 7 marzo, si celebrano tradizioni, storia e persone dello stilista, ambasciatore del made in Italy nel mondo

Andrea Tempestini
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Con sole tre generazioni si è assicurato la fama internazionale lasciando un segno indelebile nel firmamento che accoglie le stelle della moda. Si tratta di Ferragamo, il marchio italiano conosciuto in ogni angolo del globo,  che con le sue calzature ha colpito al cuore le celebrities di tutto il mondo tanto da diventare oggetto del desiderio per donne e uomini di ogni età e di ogni provenienza.   E' vero che il luxury brand offre una vasta gamma di prodotti, dall'abbigliamento agli accessori, ai gioielli, alle cravatte e ai foulard,  dai piccoli beni di lusso alle borse di gran valore, ma sono le scarpe a sedurre quotidianamente i piedi dei numerosi clienti del marchio. In fondo nel corso della sua storia ha trasformato in fortunate Cenerentole dive come Rita Hayworth, Ava Gardner,Marlene Dietrich e Audrey Hepburn, pronte a calzare le scarpe gioiello del marchio capace di tramandare in ogni dove l'eccellenza artigianale tipica del nostro bel Paese, non è dunque un caso che oggi si trovi al vertice, su,  nell'Olimpo dei marchi che al semplice pronunciarne il nome richiamo red carpet e luoghi esclusivi. Oggi Salvatore Ferragamo trova nella sua Toscana, la regione che ha visto decollare la storia di una colonna tra le aziende di moda, uno spazio in cui raccontarsi almeno in parte con immagini e sensazioni che solo una storia come la sua può regalare.  A Firenze Palazzo Spini Feroni, sede del Museo Ferragamo, ospita fino a marzo la mostra “A Regola d'arte”, curata da Tommaso Fanfani, Sofia Ciucchi e Stefania Ricci, e sviluppata intorno al pensiero di un sociologo americano, Richard Sennett, che sostiene sia indispensabile restituire il valore non solo all'artigianato in quanto entità astratta ma al lavoratore, all'artigiano insomma che con il suo lavoro fatto certamente di abilità manuale ma non solo -contano molto anche il cervello e le conoscenze maturate negli anni e magari tramandate di generazioni-   garantisce prodotti alle volte all'avanguardia e perfetti nella fattura, che nel caso italiano non sono altro che una delle più grandi eccellenze nonché motore ruggente della nostra economia. “A Regola d'arte” è una mostra che rimane sospesa nel tempo complice il fascino delle immagini in bianco e nero che ritraggono il fondatore del brand, Salvatore Ferragamo e la famiglia, raccontandone la storia attraverso uno sguardo alla Firenze degli inizi dell'azienda, documentata dalle immagini dell'Archivio Storico foto Locchi,  al cuore pulsante della griffe, ossia le persone, tutte quelle  che quotidianamente lavorano alla produzione e che nell'esposizione trovano un posto di riguardo, alle  dive di ieri e di oggi,  e che poi si trasforma diventando un'installazione interattiva dove informazioni, immagini, effetti sonori e disegni si alternano con i prodotti più affascinanti da toccare e sentire per coinvolgere tutti i sensi o quasi in quello che è l'essenza dell'artigianato,  ossia il prodotto finale, condito della sua storia che parla di unicità e know how al servizio del lusso. di Donatella Perrone

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