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Fiat, salta l'accordo su Mirafiori

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Lingotto: "No condizioni per intesa". Joint-venture Chrysler complica tavolo. Sacconi: "Riprendere dialogo"

Andrea Tempestini
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Al termine di una riunione ristretta con i sindacati la Fiat "ha preso atto che non esistono le condizioni per raggiungere una intesa sul piano di rilancio dello stabilimento di Mirafiori". E' quanto si afferma in una dichiarazione del Lingotto. JOINT-VENTURE CHRYSLER - Quello che ha reso complessa la trattativa è stato il contratto ad hoc presentato dal gruppo torinese per la joint-venture con Chrylser. Già ieri sera, infatti, il Lingotto aveva fatto sapere che il contratto specifico per Mirafiori avrebbe fatto riferimento al contratto nazionale di categoria per ciò che concerne il fondo pensione Cometa, le ferie, i permessi retributivi e le festività. Oggi, alla ripresa del negoziato, Fiat avrebbe evitato ogni collegamento con il contratto collettivo. FRONTE SINDACALE - "Abbiamo provato a sbloccare la situazione, ma Fiom, Fim e Uilm si sono riservate di decidere assumendosi una responsabilità gravissima. L'azienda ha detto che non accetta riserve e riferirà a Marchionne che non ci sono le condizioni per concludere il negoziato. La trattativa è chiusa". Questo il pesante commento a caldo di Roberto Di Maulo, segretario generale di Fismic. Il responsabile nazionale della Fim, Bruno Vitali, ha invece spiegato che "Ci siamo riservati per il contratto nazionale, che noi crediamo vada applicato anche nella joint venture per Mirafiori. Su questo le posizioni si sono irrigidite e la trattativa si è interrotta. Ora siamo sul filo del rasoio ma anche Fiat lo è perchè la partita è troppo importante per farla sfuggire in questo modo. Noi faremo le valutazioni al nostro interno ma anche la Fiat deve pensarci bene". La prima cosa da fare, ha commentato Federico Bellono, il segretario generale della Fiom, "è parlare lunedì con i lavoratori, per questo chiederemo alle altre organizzazioni di convocare subito le assemblee. Già alla luce di quanto emerso ieri sera era chiaro che non c'erano le condizioni, tutte le nostre richieste sono state rigettate e l'unica novità vera di oggi è stato un ulteriore peggioramento sul contratto nazionale. Il nostro giudizio, già critico, non può quindi che essere confermato e rafforzato". L'APPELLO DI SACCONI - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha invocato la responsabilità delle parti: "L'investimento ipotizzato da Fiat per lo stabilimento di Mirafiori è talmente importante per il futuro dei lavoratori, del territorio, dell'intero gruppo e dell'economia italiana da meritare la ripresa del dialogo tra le parti. FIOM, "FIAT SBAGLIA" - Prima del termine dell'incontro, il responsabile auto nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo, aveva dichiarato che  "Marchionne ci propone di essere zona grigia in Europa, perché‚ ci propone di andare fuori dai contratti e dalle regole sociali. Pomigliano è stato usato come cavallo di Troia, per essere espliciti", ha aggiunto Airaudo, "qualcuno ha inseguito la Fiat da Pomigliano a oggi, secondo me sbagliando, sulla strada di andare oltre il contratto nazionale".

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