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Belpietro sui ribaltonisti: scrivi ai 45 traditori

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Eletti grazie a Silvio e pronti a virare a sinistra. Fli guida la pattuglia / DITE LA VOSTRA

Andrea Tempestini
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Pubblichiamo l'editoriale di venerdì 4 dicembre del nostro direttore, Maurizio Belpietro, che ha scatenato un inteso dibattito. DITE LA VOSTRA Cari traditori, qui sotto trovate le vostre foto e il vostro indirizzo email alla Camera. Immagino la sorpresa e l'arrabbiatura nel vederli pubblicatiedati in pasto ai lettori, i quali da qui al 14 dicembre, e anche dopo, potranno scrivervi ed esprimere personalmente ciò che pensanodel vostro operato. Dite che così vi mettiamo nelmirino, ci accusate di intimidazione e di usare la carta stampata come un manganello? Dite quel che vi pare: a noi importa un fico secco. La sola cosa che ci preme è far conoscere nomi e volti di chi si appresta a tradire il mandato ricevuto dagli elettori quando fu spedito in Parlamento. Molti di voi all'epoca erano perfetti sconosciuti, per lo meno al grande pubblico. Chi sapeva dell'esistenza di Daniele Toto e di Alessandro Ruben? Oppure di Catia Polidori e di Chiara Moroni? Pochi, pochissimi. Eppure gli italiani di centrodestra vi votarono in massa. Non già perché fossero attirati dalle vostre idee o dal modo con cui eravate in grado di esporle, semplicemente perché sulla scheda c'era il nome di Berlusconi. Fu lui che scelsero gli elettori, non Ruben, Toto, Polidori o Moroni. Fu a lui che affidarono il compito di realizzare il programma presentato in campagna elettorale. Eppure voi, perfetti sconosciuti  diventati deputati grazie al suo nome e al suo consenso, vi preparate a votargli la sfiducia. Anzi: promettete di mandarlo a casa e di prenderne il posto alleandovi con la sinistra, ovvero con la parte politica che ha perso ed è minoranza assoluta nel Paese. Dite che lo fate nell'interesse dell'Italia, un interesse che però l'Italia non vi ha mai affidato e del quale non vi ha chiesto di farvi carico. Il compito semmai lo ha dato al Cavaliere, ma ora voi spiegate che il presidente del Consiglio è un inetto, uno che tira tardi la sera e fa affari con Putin, e per questo vi preparate a pensionarlo. Certo, nessuno è perfetto, neanche Berlusconi, prova ne sia che vi ha messo in lista, vi ha fatti eleggere e vi ha dato il potere enorme di ribaltare le decisioni degli italiani. Voi, politici eletti per grazia ricevuta, dite di voler liberare gli elettori dal tiranno e annunciate altempo stesso l'intenzione di cambiare la legge elettorale per restituir loro il diritto di scelta. Ovviamente non vi rendete neppure conto di superare il comune senso del pudore: voi, deputati non votati, volete ridare il voto agli italiani e per raggiungere il vostro obiettivo per prima cosa fate fuori l'uomo che gli italiani hanno votato, ne prendete il posto e negate agli stessi italiani il diritto di voto. Esistesse la possibilità di recesso anche per l'elezione di un parlamentare, da domani sareste a spasso. Ci fosse un modo per farvi pagare una penale per violazione del contratto stipulato al momento della nomina, sareste in bancarotta. Purtroppo non c'è né l'una né l'altra. E non c'è neppure il vincolo di mandato, ovvero una norma che vi obblighi a mantenere almeno nella forma un minimo di coerenza con ciò che è stato promesso agli elettori. Il nostro ordinamento non lo prevede. Nessuno nell'Italia del Quarantotto pensò che i deputati potessero cambiare casacca e chi scrisse la Costituzione non immaginò neppure lontanamente che i parlamentari potessero voltare gabbana, passando dalla Dc al Pci e viceversa. All'epoca c'era ancora un briciolo d'ideali e questi, nonostante tutto, venivano prima della carriera. Alla quale immagino teniate molto, visto l'impegno profuso per impedire che gli elettori dicano la loro lasciandoli votare. Tranquilli, forse ce la farete: forse il 14 dicembre riuscirete a buttar giù il Cavaliere e anche a ottenere uno strapuntino che vi innalzi un gradino più in alto di dove state. Ma ora che vi hanno visto e conoscono la vostra mail, alle prossime elezioni gli italiani si ricorderanno di voi. di Maurizio Belpietro NOTA DELLA REDAZIONE - Molti lettori ci criticano perché utilizziamo la parola “traditori” nei confronti degli onorevoli di Fli, Mpa e altri deputati che hanno deciso di sfiduciare il governo. Però non siamo noi che abbiamo votato la fiducia sui cinque punti proposti da Berlusconi a fine settembre e, a distanza di un paio di mesi, abbiamo cambiato idea. E poi  proviamo anche a ribaltare la prospettiva. Invitiamo chi ci accusa di essere "politicamente scorretti" a riflettere sul comportamento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. La sua dovrebbe essere una figura assolutamente super partes. Ma se il leader di Futuro e Libertà aveva già palesemente abbandonato il suo ruolo di garanzia a favore della politica attiva, l'incontro con Rutelli e Casini dello scorso giovedì ha segnato il punto di rottura definitivo. E' "politicamente corretto", da parte del presidente della Camera in carica, pianificare con le forze di opposizione il voto di sfiducia cercando di raccogliere il maggior numero di deputati possibile?  E, soprattutto, è "politicamente corretto" lavorare per affidare l'esecutivo a una maggioranza non legittimata dalle ultime elezioni, e alla quale potrebbe aderire il plurisconfitto Partito Democratico, inviso a tutti gli elettori del Popolo della Libertà? Il Pdl, fino a prova contraria, resta la maggioranza. SCRIVETE AI 45  - L'indirizzo email pubblico dei deputati segue questo formato: [email protected]. Un esempio: [email protected]. Fate sentire la vostra voce. LA LISTA DEI 45 Italo Bocchino Giulia Bongiorno Luca Barbareschi Benedetto Della Vedova Fabio Granata Chiara Moroni Catia Polidori Flavia Perina Adolfo Urso Andrea Ronchi Roberto Rosso Alessandro Ruben Daniela Melchiorre Daniele Toto Giorgio La Malfa Giorgio Conte Claudio Barbaro Luca Bellotti Carmelo Briguglio Antonio Buonfiglio Giuseppe Consolo Giulia Cosenza Aldo Di Biagio Francesco Divella Donato La Morte Nino Lo Presti Roberto Menia Silvano Moffa Angela Napoli Gianfranco Paglia Carmine Patarino Francesco Proietti Enzo Raisi Giuseppe Scalia Maria Grazia Siliquini Mirko Tremaglia Gabriella Mondello Roberto Commercio Ferdinando Latteri Angelo Lombardo Carmelo Lomonte Aurelio Misiti Maurizio Grassano Italo Tanoni Paolo Guzzanti

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