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Putin, l'amico di Assange: "Arresto antidemocratico"

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Dietro le manette per mister Wikileaks c'è Anna Ardin, nemica storica di Fidel

Andrea Tempestini
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La reazione che non t'aspetti. Commentando la notizia dell'arresto di mister Wikileaks Julian Assange, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che si tratta di un provvedimento "ipocrita e antidemocratico". Ha poi posto una domanda ironica: "E questa sarebbe democrazia? Come si dice, nel linguaggio popolare: il bue dà del cornuto all'asino". ASSANGE IN CARCERE - Il fondatore del sito, intanto, ha ricevuto nel carcere di Wandsworth la visita dei suoi legali. L'avvocato Mark Stephens ha raccontato che il suo assistito "è abbastanza più allegro, sembra che si stia tirando su". Assange si trova in isolamento e non ha accesso ad alcun pc, anche se senza connessione Internet. Le uniche preoccupazioni sono sul fatto che c'è "chi ha ingiustamente accusato Wikileaks di aver ispirato gli attacchi informatici" di queste ore e ha ribadito di non averlo fatto. La prossima udienza per Assange è fissata per il 14 dicembre: i giudici inglesi dovranno decidere se estradarlo in Svezia. UNA SPIA DIETRO LE MANETTE - Inoltre, nel cyber thriller che si sta sviluppando dal sito, tra mandati di cattura internazionali e fughe di notizie dai centri della diplomazia mondiale, non poteva mancare la spia. Anna Ardin, una delle due donne che hanno fatto scattare le manette per Julian Assange, accusato di stupro, è una femminista con una significativa storia di militanza in gruppi anti-castristi. Ovviamente finanziati dagli Stati Uniti e, secondo le indiscrezioni, apertamente sostenuti da un ex agente della Cia. GRANMA E IL "LIDER MAXIMO" - La notizia, seguendo il wiki-copione, è uscita su internet, pubblicata su diversi portali e mezzi di informazione. A questi si è aggiunto Granma, lo storico foglio fidelista (sostanzialmente lo strumento che monopolizza l'informazione cubana). Secondo Granma la bella giornalista svedese 35enne avrebbe pubblicato vari articoli contro il leader maximo, pubblicati per una rivista svedese. IL RUOLO DELLA CIA - Il sito canadese CounterPounch ha citato il professor Micheal Seltzer, di Oslo, secondo cui la rivista per cui ha lavorato la svedese è frutto di un'organizzazione anti-castrista con sede in Svezia, diretta da Carlos Alberto Montaner, legato alla Cia. Montaner martedì lo ha smentito ("E' solo propaganda" ha dichiarato al quotidiano Miami Herald), negando di conoscere la Ardin. Ma secondo CounterPounch, la Ardin sarebbe esperta in denunce di molestie sessuale. Anna avrebbe attivamente interagito con il gruppo de Las Damas de Blanco (le mogli dei dissidenti politici cubani in carcere), gruppo che riceve fondi dal governo statunitense. NOME IN CODICE BERNARDIN - Ma non è finita. Perché la Ardin, scrive il sito australiano Crikey, attualmente non è più in Svezia e dunque potrebbe aver deciso di non collaborare più con la procura svedese. "La Ardin, che si fa chiamare anche Bernardin", così il sito, "si è spostata in CisgiorDania, nei territori palestinesi, nell'ambito di un gruppo di evangelizzazione cristiana, il cui obiettivo è riportare la conciliazione tra palestinesi e israeliani". Attualmente la Ardin vivrebbe nella città di Yanoun, vicino al muro di sicurezza israeliano, una città costantemente assediata dai fondamentalisti ebrei e dai gruppi internazionali che vi stazionano". E' possibile seguirla su Twitter e, secondo Crikey, il suo ultimo tweet risale a una settimana fa: "Agente della Cia, femminista rabbiosa/amante di un musulmano, cristiana fondamentalista, frigida e costantemente innamorata di un uomo. Si può essere tutto questo allo stesso modo..."

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