Usa, East coast congelata: aeroporti chiusi, black-out in metropolitana
Un metro di neve a New York, scali chiusi a Boston, Philadelphia e Washington. Si fermano anche i treni
Passeggeri a terra e traffico aereo ancora paralizzato, ferrovie ferme, lo stato d'emergenza in quattro stati e in varie grandi città: nel nord-est degli Stati Uniti nevica da ore e per oggi è atteso mezzo metro di neve accompagnata da una bufera di ghiaccio, che promettono di aumentare i disagi con il ritorno al lavoro dopo il weekend di Natale. AEREI - Per oggi American Airlines, scrive il sito della Cnn, ha cancellato per ora 171 voli dopo i 262 rimasti a terra ieri. Oltre al Jfk, anche gli altri due principali scali di New York, La Guardia e Newark, sono quasi fermi da ieri sera, per quanto non siano stati finora dichiarati "chiusi" e molti passeggeri, nella speranza di partire, vi hanno trascorso la notte. STRADE E FERROVIE - Disagi anche su strade e ferrovie: molte linee sulla costa orientale della compagnia ferroviaria Amtrak sono state fermate, tranne quella fra New York e Washington Dc. I governatori di Virginia, Maryland e Massachusetts hanno dichiarato ieri lo stato di emergenza per la neve e a loro stamani si è aggiunto quello del Maine, secondo Sky Tv. Lo stesso hanno fatto i sindaci di Philadelphia, Boston, Providence, Rhode Island e Portland, nel Maine, mentre a New York, che da ieri sera appare quasi paralizzata e si sta attrezzando per accogliere mezzo metro di neve, il comune ha diramato un avviso ai cittadini a non utilizzare l'auto e ad affidarsi ai mezzi pubblici. BLACK-OUT IN METRO A NEW YORK - Brutta avventura per circa 500 persone rimaste intrappolate nella metropolitana di New York per per oltre sette ore al freddo, senza vivande né servizi igienici. Il treno su cui viaggiavano è rimasto bloccato a causa di un black-out elettrico dovuto alla forte nevicata. I passeggeri, molti dei quali rientravano dall'aeroporto JFK dove avevano atteso inutilmente per ore prima che i loro voli venissero cancellati, sono rimasti intrappolati fino all'una della notte scorsa tra le fermate di Acqueduct e Rockaway Blvd., nel Queens. "Avrebbero dovuto prevederlo, dovevano avere un piano di emergenza. Questo non è un Paese del Terzo mondo, siamo a New York", ha protestato David Kelley, 25 anni, che non è riuscito a presentarsi al lavoro all'aeroporto JFK, al sito The Daily Beast.