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Il triste Natale di un rapinatore: "Mi sento solo, arrestatemi"

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A Lucca un ex della 'ndrangheta si consegna alle forze dell'ordine: "Mandatemi in carcere"

Cristina Dei Poli
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Il clima natalizio, con le sue luci e i suoi profumi emozionanti, le usuali mangiate in famiglia, deve aver mosso i sentimenti di un ex-criminale di Lucca rimasto completamente solo durante le festività. La malinconia dev'esser stata talmente forte da spingere l'uomo a richiedere l'arresto per passare il Natale in compagnia sì, ma... in carcere. Il capo della squadra mobile di Lucca Virginio Russo ha provato a spiegare: "Aveva bisogno di parlare, era solo. Ha vissuto in carcere a lungo, per certi versi là si sentiva sicuro, come in famiglia". LA RICHIESTA DI ARRESTO - E' il singolare caso di Paolo Anfossi, 56 anni, rapinatore seriale, pluripregiudicato per gravi reati tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, estorsione, rapina a mano armata, traffico di stupefacenti, già affiliato alla 'ndrangheta del ponente ligure ed ex collaboratore. Lo scorso 22 dicembre, infatti, l'uomo ha chiamato personalmente in Questura, chiedendo di parlare con il capo della Squadra mobile, confidandogli di essere stanco di condurre una vita da criminale e confessandogli alcune rapine compiute. Poi ha voluto essere arrestato, ma ha preteso che le manette gli fossero messe solo dal funzionario capo in persona. Infine, dopo essere stato rintracciato, ha voluto abbracciare uno per uno gli agenti arrivati per l'arresto, confidando loro di sentirsi meno solo tra le mura del carcere che da libero.

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